Le intransigenti posizioni aziendali al tavolo della trattativa, le provocatorie dichiarazioni di Micheli a Repubblica, le crescenti pressioni dei lavoratori e dei quadri sindacali di base (che vivono con angoscia il costante peggioramento del clima aziendale e la continua erosione di salario e diritti) hanno finalmente ricevuto una risposta decente.

Sette delle nove sigle sindacali "trattanti" (???) hanno infatti ritenuto umanamente impossibile proseguire nel dialogo con chi vuole imporre e non discutere e minacciano l'apertura di una fase vertenziale. Era ora !!!

Uniche assenti la Fisac-Cgil e la Fabi: nessuna sorpresa, in quanto sin dall'inizio di questa vicenda queste due organizzazioni si sono candidate in prima fila per il ruolo di docili ancelle e di supini esecutori dei desiderata di Passera, Micheli e combriccola, seminando dosi di anestetica tranquillità, prestandosi al ruolo di pompieri quando e dove la pressione saliva oltre il limite di guardia.

Unici scopi il mantenimento della "pace sociale" in ossequio al quadro politico (la Fisac-Cgil) e la speranza di riacquistare, dimostrandosi fedeli servitori dei nuovi padroni, quella centralità che avevano in Sanpaolo per gli stretti rapporti concertativi con un gruppo dirigente che non c'e' più, e che rappresentavano (a questo punto si può dire) la loro unica, vera, forza contrattuale.

Speriamo, speriamo davvero che iscritte/i e quadri sindacali di base di queste due grandi organizzazioni levino alte le loro proteste e agiscano per dissociarsi da tanta paurosa servitù con ogni mezzo a loro disposizione.

Da parte nostra attendiamo gli sviluppi. Troppe volte le altre sigle sindacali hanno tradito le speranze nostre e dei lavoratori con rapidi capovolgimenti di fronte e non possiamo dimenticare che anche loro sono corresponsabili per essere arrivati a questo punto. Non a caso, le segreterie nazionali e l'"alta politica" sono già al lavoro per saturare la ferita tra i sindacati "concertanti"…E tuttavia, se l'apertura di una fase vertenziale e di lotta sarà confermata, noi siamo pronti a contribuire con tutta la nostra forza e l'impegno dei nostri militanti.

Naturalmente con le nostre proposte, che erano già state alla base dello sciopero generale di gruppo del 28 giugno e che così possiamo sintetizzare:

  • – Un unico contratto integrativo per tutti i lavoratori della nuova banca, che mantenga ed estenda le migliori condizioni in essere.
  • – Un accordo per i lavoratori delle filiali cedute, con l'obiettivo della volontarietà, ma che garantisca almeno tutte le condizioni in essere, tutele occupazionali verso la banca cedente, un incentivo economico per la cessione.
C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Intesa Sanpaolo

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