CUB – CONTINUARE LE LOTTE E LA MOBILITAZIONE
PER IL SALARIO, LA SICUREZZA NEI LUOGHI DI LAVORO, I DIRITTI SINDACALI PER I LAVORATORI E PARI DIRITTI PER TUTTE LE ORGANIZZAZIONI, LA CONTINUITÀ DEL REDDITO E CONTRO LA PRECARIETA'
ASSEMBLEA NAZIONALE
indetta da Cub-Confederazione Cobas-Sdl intercategoriale
SABATO 17 MAGGIO 2008
P.zza 25 Aprile. MM 2 Garibaldi x C.so Como
Il sindacalismo di base, ha mantenuto salda in questi anni la propria posizione di totale indipendenza dai padroni, dai governi, dai partiti ed ha promosso lotte, mobilitazioni, scioperi generali partecipatissimi per invertire la tendenza e rafforzare le richieste del mondo del lavoro di fronte all'attacco bipartisan alle condizioni di vita di milioni di lavoratori.
Oggi è più che mai necessario continuare sulla strada intrapresa indicando i punti centrali della piattaforma su cui rilanciare le lotte e il conflitto
- Forti aumenti generalizzati per salari e pensioni- No allo scippo del tfr.
- Abolizione delle leggi Treu e 30 e continuità del reddito
- Sicurezza nei luoghi di lavoro e sanzioni penali per chi provoca infortuni gravi
- Ridare ai lavoratori il diritto di decidere: no alla pretesa padronale di scegliere le organizzazioni con cui trattare e pari diritti per tutte le organizzazioni dei lavoratori.
- Difesa e potenziamento dei servizi pubblici e dei beni comuni.
La condizione materiale di milioni di lavoratori dipendenti e pensionati ha subito negli ultimi quindici anni un profondo peggioramento.
Dall'accordo del luglio '93 ad oggi si sono susseguiti pesanti attacchi alle condizioni di vita e di lavoro degli operai, degli impiegati, tutti i salariati/e da parte di tutti i governi che si sono succeduti.
Alla richiesta di politiche di ridistribuzione del reddito si è risposto sostenendo le imprese, riducendo i salari, rinnovando i contratti pubblici e privati con enorme ritardo e con aumenti miserrimi, aumentando prezzi e tariffe; all'esigenza di aumentare gli investimenti per scuola, sanità, previdenza pubblica si è preferito accrescere a dismisura le spese militari, ridurre le pensioni, tentare di scippare il TFR, privatizzare i profitti, socializzare le perdite; alla mattanza sui luoghi di lavoro si è risposto trasformando gli ispettori del lavoro in consulenti per le imprese; alla richiesta di lavoro e tutele precarizzando tutto, alle aspettative dei migranti con lo sfruttamento e i CPT.
Cgil, Cisl e Uil hanno sostenuto ed appoggiato tutte le politiche liberiste ed hanno assunto ruolo e funzione di ammortizzatore sociale per impedire lo sviluppo del conflitto organizzato contro tali scelte e consolidare il loro monopolio della rappresentanza.
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