E' sempre molto complicato commentare brevemente  un accordo firmato da altri.

In particolare un accordo che metta sul piatto un aumento  di 800 Eur. Tale è infatti l'aumento del Premio di Produttività proposto per l'anno 2009 (per la 3° are professionale 3° livello) nell'ipotesi  del Contratto Integrativo di Carige, firmato il 18/12/2008 tra l'Azienda e le OOSS Tradizionali.

Diventa pertanto doveroso inquadrare questa ipotesi di accordo  nella fase "storica" che i lavoratori stanno vivendo e subendo.

Negli ultimi 10-15 anni nel mondo del Credito (in parallelo al resto del mondo del lavoro), le OO.SS. tradizionali hanno praticato una politica sindacale che, a fronte di aumenti parziali della parte variabile del salario (es: il premio di rendimento) ha condotto:

  • all'erosione della parte fissa dello stipendio. Si calcola infatti che la perdita media annua del potere d'acquisto dei lavoratori ammonta a circa 7000€ annui;
  • ad una crescente spaccatura del fronte dei lavoratori, deregolamentando il mercato del lavoro, introducendo l'apprendistato, il lavoro interinale, regole differenti a livello previdenziale, ecc;
  • all'introduzione del fondo di solidarietà, divenuto, nella generalità dei casi, un mezzo per "rottamare" i lavoratori ritenuti "obsoleti" e più costosi.

Ovviamente i sindacati aziendali obietteranno che non sono direttamente responsabili delle politiche "generali". In effetti l'aumento del Vap non può certo compensare le perdite di cui sopra, ma può essere considerato, piuttosto un parziale risarcimento per l'assoluta povertà normativa del nostro contratto integrativo.

Di fronte al costante deteriorarsi delle condizioni di lavoro va valutata la portata di un aumento che si traduce in circa 65 € lordi mensili che, al netto delle trattenute, ammontano a circa 40 €. Inoltre è già definito l'aumento del premio di 50 € per il 2010 e di 100€ per il 2011, mentre  Banca Carige sembra non aver cambiato gli obiettivi (un utile annuo, entro il 2010, superiore a 300 milioni di euro)

Va inoltre ricordato che le OO.SS. nella loro piattaforma affermavano:


2 Organici e Mercato del Lavoro:

  • Incremento qualitativo, reintegro dimissioni e pensionamenti, rispetto delle pari opportunità, riorganizzazione finalizzata al contenimento delle prestazioni straordinarie;
  • Percorsi di stabilizzazione per le persone impiegate come lavoratrici e lavoratori interinali

Nella pratica quotidiana, invece, i carichi di lavoro e le pressioni commerciali stanno diventando un peso ormai insostenibile, nonostante le ricorrenti dichiarazioni su "la grande famiglia Carige".

In merito ai trasferimenti, al pendolarismo e allo sviluppo professionale di carriera, se ci sono stati alcuni miglioramenti, ricordiamo comunque che per taluni aspetti in Carige si partiva da zero. Sono state necessarie le grosse acquisizioni di agenzie di altre banche dello scorso anno (ed i relativi scioperi dei colleghi acquisiti, passati sotto silenzio), per smuovere le acque (ricordiamo infatti che il Contratto Integrativo della banca di provenienza di questi colleghi prevedeva, per molti aspetti normativi, condizioni largamente migliori ed in nessun modo paragonabili a quelle di Carige).

Per quanto concerne la revisione delle condizioni agevolate dei mutui non è facile procedere ad una valutazione senza la possibilità di accedere alla situazione debitoria dei colleghi. Ci auguriamo che le OO.SS. abbiano valutato, con i numeri davanti, gli effetti sulle tasche dei lavoratori di questo rilevante cambiamento.

Nulla poi è stato fatto per il sempre più grave problema della sicurezza antirapina (ricordiamo che in uno degli ultimi episodi  il collega dell'agenzia Carige di Trecate è stato ferito).

Non possiamo quindi non chiederci come mai, su temi così rilevanti e così controversi, le OO.SS. (esclusa la Fisac CGIL) non organizzino le assemblee dei lavoratori.  Forse l'umore dei lavoratori non è dei migliori? O forse si teme che il confronto in assemblea possa rendere più incerto l'esito del voto? Senza un sindacato rivendicativo e promotore di lotte legittime si potranno difendere i diritti residui e riacquisire quelli "svenduti" alle aziende?

Proponiamo ai lavoratori un "modello" di sindacato assai diverso da quello (verticistico, burocratico, lontanissimo dalla realtà di lavoro quotidiana) che sono stati abituati a conoscere in questi anni. Non lasciamoli decidere per noi.


CUB SALLCA
Gruppo Carige

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