Ancora una volta ci troviamo a commentare l'ineffabile comportamento dell'azienda a fronte di un accordo appena sottoscritto.

Ci riferiamo all'accordo "indecente" sulle assunzioni in deroga.

L'accordo contemplava due tipi di assunzioni: prima occupazione (poli di L'Aquila, Lecce, Potenza) con giovani destinati ai lavori di back office e nuova occupazione (al momento solo Torino) rivolta a cassintegrati, categorie "svantaggiate", iscritti a liste di mobilità, beneficiari di indennità di disoccupazione involontaria.

Le assunzioni previste per questa seconda tipologia sono un centinaio, destinate a mansioni elencate con precisione: vi risparmiamo la lista, ma si tratta di attività oggi appaltate all'esterno che dovevano essere riportate dentro, uno degli argomenti "forti" dei sostenitori dell'accordo.

Ci giunge notizia che le assunzioni sono in corso (non sappiamo quali sono i criteri di assunzione) e che sono già stati individuati dei "formatori" tra il personale di ISGS, che dovranno prendersi in carico 5 nuovi lavoratori ciascuno per insegnare il lavoro, che consisterebbe nell'esecuzione di bonifici Italia ed esteri.

Se venisse confermata, la notizia sarebbe molto grave:  l'adibizione a queste mansioni rappresenterebbe un'immediata e plateale violazione dell'accordo.

Dovrebbe subito scattare la clausola di garanzia (già solo a dire questa parola facciamo gli scongiuri…) contenuta nell'accordo, laddove prevede che, "in caso di assegnazione dell'interessato ad attività diverse da quelle indicate", il trattamento sostitutivo (il 20% di retribuzione in meno, ecc.) venga superato a favore dell'applicazione integrale di contratto nazionale ed aziendale.

Ci attendiamo che i sindacati che hanno firmato l'accordo ora lo facciano anche rispettare: il 21 aprile è previsto un incontro dell'azienda e siamo curiosi di vedere cosa accadrà. Prima o poi bisognerà fermare la politica aziendale dei salti in avanti e dei fatti compiuti…

Inoltre questa azienda, sempre così attenta ai problemi sociali, si preoccuperà anche di coloro che in Via Lugaro potrebbero presto perdere il lavoro? Ci riferiamo agli addetti dei servizi che verranno dismessi all'inizio del 2011 (bar, mensa, pulizie, guardianìa del palazzo…).

Ai lavoratori ed alle lavoratrici di Intesa Sanpaolo chiediamo, invece, fino a quando pensano di continuare a farsi prendere in giro da sindacati firmatutto che sono ormai un'appendice dei vertici aziendali.

A breve le trattative di armonizzazione si chiuderanno con la discussione relativa a cassa assistenza e circoli ricreativi: solo con la crescita numerica ed organizzativa dell'unica alternativa, rappresentata dal sindacalismo di base, sarà possibile tutelare gli interessi dei colleghi, perché lasciare la rappresentanza agli attuali sindacati concertativi non potrà che portare a nuovi disastri.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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