Non smette, per fortuna, il tambureggiare di guerra delle OO.SS. di Ubi Banca che, sollecitate dai lavoratori, chi più chi meno, sembra si siano finalmente riappropriate del loro ruolo. Ci auguriamo che non sia la solita sceneggiata a cui ci hanno purtroppo abituato: tutti ricordiamo i proclami del "no pasaran" alla vigilia della costituzione della società di servizi UBISS (e la fine che hanno fatto), l'accordo firmato di soppiatto un 14 agosto (rigorosamente non votato dai lavoratori) e le garanzie scritte sulla sabbia.

Ora il punto cruciale è NON MOLLARE.

La pretestuosa mancata distribuzione del premio è solo la punta di un iceberg di proporzioni gigantesche coagulatosi nel periodo di tempo che va dalla fusione tra BPU e Banca Lombarda ad oggi. Un immenso ghiacciolo al veleno formatosi con le tossine di una guerra intestina fra i management di due gruppi bancari che avevano poco da spartire e le  questioni emerse sul campo di una fusione a dir poco problematica. Una fusione che ha creato un mostro a due teste che sta divorando sé stesso, in un marasma organizzativo senza precedenti.

E' chiaro come la deludente scelta di far ricadere il peso di ogni fallimento sul personale sia quella più facile e denoti la scarsità di idee e programmi da parte della dirigenza, a dispetto delle video-sviolinate del neo Direttore Generale Caldiani.

Ora che la goccia ha fatto traboccare il vaso ci sembra il caso di ricordare come la volontà dei colleghi emersa nelle assemblee sia quella di pretendere che la mobilitazione non si fermi alla pur giusta rivendicazione economica, ma esprima pubblicamente e inequivocabilmente  il profondo disagio di fronte ad una serie di eclatanti questioni tra le quali:

  • il sottodimensionamento degli organici in filiale
  • l'utilizzo del solo costo del lavoro per riequilibrare i bilanci
  • le farneticanti pressioni commerciali
  • la disaffezione e conseguente perdita di clientela
  • lo scollamento tra i luoghi del decidere e quelli dell'operare
  • l'incontrollato ricorso alle consulenze
  • le operazioni finanziarie ad alto rischio
  • l'applicazione a macchia di leopardo delle previsioni dei CIA
  • l'assenza di una realistica e sostenibile politica dei ricavi

I colleghi di Ubi Banca vogliono risposte concrete ai loro problemi e meritano nel contempo la considerazione ed il rispetto di una GUIDA CAPACE: se lo ricordino l'Azienda e le OO.SS. ai tavoli.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Credito e Assicurazioni

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