Comunicato della segreteria nazionale del Cub-Sallca

Il 24 ottobre i sindacati firmatari hanno sottoscritto un accordo quadro per il rinnovo del CCNL, di cui non si è mai discusso nelle assemblee e che non è mai stato votato (né mai lo sarà). L'accordo applica nel settore l'accordo quadro sulla contrattazione firmato da CGIL-CISL-UIL e UGL con la Confindustria in data 28 giugno 2011 (che non è mai stato votato, né mai lo sarà).

Il rinnovo del contratto parte con le peggiori premesse, un atto d'imperio che nessuno potrà mettere in discussione e che condizionerà pesantemente sia lo svolgimento della trattativa che la sua conclusione.

Rimandando ad un'analisi approfondita del documento, ci basti qui ricordare come l'accordo:

  • esenti in premessa le banche italiane da ogni responsabilità per la crisi finanziaria ed esalti il modello concertativo per il governo delle "inevitabili tensioni occupazionali";
  • annunci la creazione di un Master congiunto sindacati-aziende per la gestione delle risorse umane;
  • affidi alla contrattazione aziendale il compito di "assicurare l'adattabilità delle normative vigenti alle esigenze degli specifici contesti produttivi";
  • consenta alla contrattazione aziendale di siglare, in un'ampia casistica, "specifiche intese modificative di regolamentazioni anche disciplinate dal CCNL di categoria", aprendo dunque a possibili deroghe peggiorative di leggi e contratti;
  • non indichi un preciso indice inflattivo per calcolare gli aumenti, ma si affidi a quello adottato nella maggioranza dei settori;
  • non definisca né una precisa base di calcolo per calcolare gli aumenti, né la misura con cui verrà applicato l'indice previsionale adottato;
  • stabilisca ampie tregue sindacali a cavallo dei rinnovi;
  • imponga a tutti la vigenza del contratto nazionale quando sia sottoscritto da sindacati che raccolgono anche solo il 55% degli iscritti (non dei lavoratori!);
  • decreti che il contratto aziendale diventa efficace per tutto il personale qualora sia approvato dagli organismi sindacali, nominati in azienda dalle OO.SS., che rappresentano la maggioranza degli iscritti (non dei lavoratori!).
  • impegni le Parti ad aumentare la correlazionetra parte variabile del premio di rendimento e produttività del lavoro;
  • stimoli il rafforzamento ad ogni livello degli enti bilaterali, per garantire una collaborazione sempre più estesa tra sindacati e aziende.

La democrazia sindacale viene completamente svuotata, i lavoratori sono solo delle comparse, l'iscrizione al sindacato rappresenta una delega totale e le delegazioni trattanti non vengono mai elette! Il voto su piattaforme ed accordi si riduce ad una certificazione d'impotenza, che interviene a cose fatte, quando non ci sono più alternative vere.

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