Dal 26 maggio al 4 giugno si sono tenute le prime elezioni per gli organi di governo del Fondo Sanitario. Si trattava di un evento atteso da tempo, visto che il Fondo era stato costituito nel 2010 accorpando le precedenti casse sanitarie e azzerando, con procedure assai disinvolte, gli organi amministrativi eletti democraticamente.
Anche la CUB-SALLCA ha presentato le proprie liste, dopo avere raccolto quasi 3.000 firme a sostegno dei propri candidati. Era la prima volta che ci misuravamo in una competizione elettorale su scala nazionale, aperta a tutti i 70.000 colleghi italiani del Gruppo. A differenza di altre elezioni, dove è possibile dare più di una preferenza e votare candidati presenti in liste contrapposte, in questo caso si votava con un sistema proporzionale puro ed era possibile votare per una sola lista. Un dato molto significativo, subito emerso dalle elezioni, è stato il livello altissimo di astensionismo: solo il 42% dei lavoratori ha votato per uno degli organismi più importanti del welfare aziendale, nonostante il diluvio di e-mail che i principali sindacati (neppure noi abbiamo potuto esimerci dal farlo) hanno ripetutamente riversato nelle caselle dei colleghi. Questo segnale di acuta disaffezione dovrebbe essere elemento di preoccupata riflessione da parte di tutti.
L'esito delle elezioni ci conforta con un risultato importante: abbiamo ottenuto una percentuale di voti attorno all'8% raccogliendo 2.112 voti per il Consiglio di Amministrazione e 2.201 voti per l'Assemblea dei Delegati. Se prendiamo questa elezione come verifica del consenso sindacale superiamo ampiamente la "soglia di rappresentanza" del 5%, prevista dalle elezioni delle R.S.U. (le rappresentanze sindacali unitarie) nei settori dove vengono votate (nelle banche non è mai accaduto…).

La CUB-SALLCA elegge un proprio rappresentante, sia nel Consiglio di Amministrazione
( Paola Cassino – supplente Matta Simona – con 1169 preferenze )
sia nell'Assemblea dei Delegati
( Claudio Bettarello con 519 preferenze )

Il risultato è ampiamente soddisfacente, sia perché ottenuto in un contesto di territori e aziende dove non siamo ancora presenti e quindi non eravamo conosciuti, sia per le condizioni impari in cui siamo costretti a lavorare per la mancanza dei diritti sindacali, dei permessi e dei vantaggi, che sono invece messi generosamente a disposizione delle organizzazioni sindacali firmatarie da parte delle aziende.
Con un grande sforzo organizzativo, basandoci solo sul volontariato e sull'impegno militante, siamo riusciti ad ottenere un grande risultato. Ai contatti virtuali delle spedizioni via mail, abbiamo cercato di affiancare la nostra presenza fisica, i volantinaggi davanti alle sedi, i chilometri di strada percorsi per raggiungere filiali sperdute, il contatto diretto tra le persone che lavorano, come si faceva una volta. Evidentemente, molti colleghi hanno capito!
Ringraziamo tutti quelli che si sono impegnati nella nostra campagna, tutti coloro che ci hanno votato, ma anche coloro che si sono limitati a firmare per la nostra candidatura, pur votando alla fine per altre liste: con il loro gesto di generosità hanno contribuito a dare corpo al pluralismo e alla possibilità di espressione di opinioni diverse.
Ringraziamo la commissione elettorale che ha adottato comportamenti corretti ed imparziali sotto ogni punto di vista.
Adesso comincia il nostro compito e la nostra responsabilità nel tenere fede agli impegni presi. Ci batteremo per una comunicazione più chiara e tempestiva, un miglioramento delle prestazioni, la difesa del sistema sanitario pubblico e la trasparenza degli interessi privati che trovano spazio (spesso anche troppo) in un sistema integrativo aziendale.
Sul piano sindacale viviamo momenti di grande difficoltà, corriamo rischi di arretramento pesanti, affrontiamo un rinnovo contrattuale pericoloso. Eppure il consenso alle organizzazioni sindacali che hanno firmato pessimi (e contestatissimi accordi) è ancora troppo consistente e, insieme alla passività dei lavoratori, frena lo sviluppo di progetti diversi.
Queste elezioni confermano tuttavia che anche nel settore bancario e assicurativo il sindacalismo di base può essere una realtà protagonista. Per fare questo occorre però che cresca la rete di contatti e di quadri sindacali di base su tutto il territorio nazionale e che maturi tra i lavoratori la convinzione che cambiare si può.
Il progressivo degrado delle condizioni di lavoro può essere contrastato solo con un'azione collettiva per cambiare la realtà esistente. Lanciamo un appello a chi condivide le nostre posizioni perché diventi, nella propria realtà lavorativa, un punto di riferimento per i colleghi, con la diponibilità ad assumere personalmente l'impegno sindacale.

E' dura ma si può fare.


C.U.B.- S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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