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La più recente iniziativa della Direzione Regionale Piemonte (così almeno è stata  presentata in alcune  filiali  Personal) lancia una vera e propria sfida al futuro e soprattutto al senso del ridicolo. Non basta più la reportistica giornaliera (quando non oraria), adesso dai lavoratori si pretendono capacità divinatorie.

Le disposizioni, talvolta orali, talvolta scritte (abbiamo le mail che conserveremo con cura) chiedono di prevedere quanto risparmio amministrato potrà essere  trasformato in gestito, quante Gestioni Patrimoniali potranno essere  smontate  e convertite in nuovi collocamenti, quante polizze trasformate solo per fare nuove commissioni. Contestualmente vanno pianificati i collocamenti che si pensa di realizzare ogni mese fino ad ottobre. Le capacità di predire il futuro dei gestori, seppure strabilianti, non si spingono, evidentemente, oltre i 4 mesi.

Sospettiamo che le prossime campagne riguarderanno la proposta ai clienti di acquistare App (ovviamente a pagamento) dove i gestori faranno le previsioni del tempo e dell’oroscopo. Sarà anche per queste doti da prestigiatori e da maghi che presto verrà fatto pagare a parte il loro servizio di consulenza.

Vorremmo chiedere (senza polemica) cosa ne pensano i sindacati firmatari di questo nuovo salto di qualità nel pungolamento dei gestori.

L’accordo sulle pressioni commerciali, alla fine, prevedeva un solo esempio di comportamenti censurabili: la continua richiesta di report. L’azienda ha già chiarito (si vedano vari comunicati unitari)  che non è vietata la reportistica (avevamo capito male), ma solo la sua “ridondanza”. Immaginiamo che, siccome l’accordo si riferiva alla reportistica a consuntivo (che i responsabili, volendo, possono verificare in ogni momento, senza bisogno di vari fogli excel),  la reportistica futuristica resti al di fuori del perimetro dell’accordo stesso.

Resta il fatto che il “modello” imperante  si riassume, sinteticamente, nell’incessante martellamento sugli obiettivi assegnati, la spasmodica insistenza sugli appuntamenti e nel taglio continuo delle postazioni di cassa. Il risultato finale è la crescente, deleteria e insopportabile esasperazione di lavoratori e clienti.

Ai consulenti possiamo dare per ora consigli concreti e pragmatici per fornire i dati richiesti: tirate i dadi e moltiplicate per un milione, per ogni prodotto che va nel monitoraggio. Saranno cifre inaffidabili, ma vi consentono di prendere tempo e farvi le ferie tranquilli. Farete un figurone, in linea perfetta con i manager strapagati che vi chiedono queste idiozie.

A questo punto però, e in modo più serio, ci rivolgiamo a tutti i lavoratori: fino a quando siete disposti a tollerare tutto questo? Aspettiamo vostri commenti e segnalazioni; noi, dopo l’estate, vi faremo delle proposte per reagire a questa situazione.

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