DA CUB SALLCA INTESA SANPAOLO
(comunicato 5 marzo)

 

L’incontro tra sindacati firmatari e funzioni aziendali del 3 marzo ha portato ad alcuni risultati positivi, ma non del tutto soddisfacenti.

Se sulle sedi la soluzione dello smart working è abbastanza facile (a parte qualche rara resistenza locale che invitiamo, nel caso, a segnalarci), nella rete filiali la situazione è più complicata.

Abbiamo scritto al Ceo, Carlo Messina, segnalando criticità e proponendo alcune cose, senza pretese di avere soluzioni in tasca, ma provando ad affrontare le questioni più gravi, in particolare:

I colleghi e le colleghe non devono andare incontro ad altri rischi per la ressa che si determina, in molte realtà, per gli ingressi limitati dei clienti.

Vanno osservate le distanze tra le persone

Devono cessare le pressioni commerciali e gli inviti a mantenere un numero elevato di appuntamenti. Non commentiamo neppure certi suggerimenti a sfruttare il momento per piazzare le polizze salute. Intanto è stato chiarito che le filiali chiuse al pomeriggio sono  CHIUSE e non devono essere piazzati appuntamenti, se non per chiudere pratiche urgenti già avviate (es. mutui).

Devono essere trovate soluzioni per i disagi derivanti dalle scuole chiuse.

Di seguito trovate la nostra lettera al Ceo ed ai responsabili della Tutela Aziendale: vi invitiamo a farci pervenire osservazioni e suggerimenti sulle varie questioni e  segnalazioni sul permanere di pressioni improprie.

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Ci rivolgiamo alle funzioni aziendali che, a vari livelli, devono tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Abbiamo letto dell’incontro tra funzioni aziendali e sindacati firmatari del 3 marzo. Concordiamo con le misure che sono state assunte, soprattutto per quel che riguarda il lavoro da casa nelle sedi; vanno, anzi, superate le resistenze e le limitazioni che possono essere opposte da qualche responsabile locale al pieno utilizzo dello smart working.

Restano, invece, gravemente deficitarie le misure per la rete filiali.

Il contingentamento degli ingressi dei clienti è misura necessaria, ma questo determina numerosi problemi. Spesso i clienti si ammassano nell’area self, antistante l’ingresso e dove sono collocati i bancomat, e la gestione dei flussi provoca malumori e proteste, con situazioni di grave tensione.

E’ necessario, in questi casi, vietare che i colleghi gestiscano la situazione all’esterno della filiale, per non mettere a rischio la loro incolumità.

A tal fine, è fondamentale garantire l’aumento della presenza di steward, ai quali, peraltro, vanno estese le stesse tutele. In questo caso sarebbe utile una cartellonistica molto visibile e chiara che intimi ai clienti che non devono sostare in area self ma devono formare code ordinate all’esterno, attendendo che vengano chiamati per entrare a piccoli gruppi.

L’osservanza della distanza minima richiede un’opportuna gestione dell’accoglienza e l’abolizione dell’accompagnamento dei clienti alle CSA. Laddove residuino postazioni di cassa queste vanno utilizzate al massimo, visto che le distanze, pur non ottimali, sono comunque maggiori  rispetto ad essere fianco a fianco del cliente.

Va osservato, peraltro, che l’OMS ha dichiarato che le banconote possono veicolare il virus. Si richiedono quindi misure adeguate, a partire dalla dotazione di guanti in lattice per chi maneggia contanti.

Vanno valutati tutti i rischi di eccessiva vicinanza, come nelle filiali dove  i clienti vengono accompagnati  in ascensore per scendere alle cassette di sicurezza.

L’attività commerciale deve essere necessariamente ridimensionata e proseguita solo per via telefonica. La disposizione di limitare a 15 minuti gli incontri con il cliente va intesa come gestione di urgenze (bancomat smagnetizzati, problematiche del conto on line, per esempio) ed è di per sé incompatibile con la relazione commerciale che richiede tempi più lunghi.

Si invita a sensibilizzare qualche responsabile che ancora si ostina a chiedere un certo numero di appuntamenti ed il raggiungimento degli obiettivi. Laddove perdurassero questi comportamenti sarà nostra cura segnalarne gli autori.

La questione delle scuole chiuse ha portato alla giusta richiesta di concedere permessi retribuiti, banca del tempo e l’utilizzo di ogni altro strumento per aiutare i colleghi e le colleghe in difficoltà nella gestione dei figli.

In attesa di auspicabili interventi anche del governo, chiediamo la possibilità per il personale della rete filiali di potersi assentare e di effettuare la formazione da casa.

In una situazione di emergenza va valutata la possibilità di una riduzione dell’operatività delle filiali, tarata sugli organici del personale presente e mirata alla prestazione di servizi essenziali.

Distinti saluti

Segreteria Nazionale Cub Sallca

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