(comunicato del 19 marzo)

La trattativa dei sindacati firmatari con Abi per la chiusura delle filiali si è conclusa con un nulla di fatto.

Abi ha invocato il servizio di pubblica utilità ed i sindacati firmatari hanno rivolto un appello al premier Conte per sbloccare la situazione.

In attesa di deliberazioni del governo (che sarebbero urgenti, a partire dalle regioni più colpite come la Lombardia) riteniamo che si debbano rivendicare questi punti:

Massimo utilizzo del lavoro da casa anche utilizzando i pc personali con VPN.

Stante le difficoltà a procurare mascherine a norma, installazione immediata nelle filiali di divisori in plexiglas sia per le postazioni di cassa, sia per le scrivanie. Vista la previsione di una durata non breve della pandemia in corso, reiteriamo la richiesta alle aziende di organizzarsi per dotare i lavoratori di mascherine protettive adeguate.

Restano ferme le disposizioni che limitano gli accessi nelle filiali alle operazioni urgenti che non possono essere effettuate con i canali alternativi.

Limitazioni alla mobilità dei lavoratori, consentendo trasferimenti temporanei per chi effettua spostamenti disagevoli e/o con mezzi pubblici

Segnalazioni agli RSPP e medici competenti di tutte le situazioni di potenziale pericolo.

Segnaliamo che in Intesa Sanpaolo l’azienda ha deciso di concedere ulteriori 6 giorni di ferie ai lavoratori delle filiali e che svolgono attività che non permettono il ricorso allo smart working (fruibili dopo la fine della pandemia).

Riteniamo, infine, di fare cosa utile allegando un riepilogo delle misure più interessanti per i lavoratori e le lavoratrici contenute nel Decreto Cura Italia.

La Segreteria CUB-SALLCA

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