Il recente accordo sulle uscite volontarie dal neo costituito Gruppo Intesa Sanpaolo – Ubi prevede un certo numero di assunzioni, senza peraltro specificare le date di questi “innesti”.

Vi è solo scritto che entreranno 2.500 persone entro la data ultima del 31.12.2023. Non viene specificata la forma contrattuale con cui verranno assunti.

L’accordo del 2017 sui contratti misti non è stato un successo: ritardi e difficoltà nel fare decollare un contratto di lavoro privo di precedenti hanno finito per lasciare la rete filiali in condizioni pietose. Ad un certo punto l’accordo sembrava essere stato ripudiato anche dai vertici nazionali dei sindacati firmatari.

Eppure l’azienda continua ad assumere (con il contagocce) in questo modo, determinata ad abbassare i costi fissi e decisa a spartire con i lavoratori non tanto i guadagni (che sono mediocri), quanto i rischi.

Addirittura adesso va espandendosi l’area degli agenti “puri” con contratto di mandato, dove la condizione di precarietà è esplicita e drammatica.

Sarà la scorciatoia per superare i 6 miliardi di utili nel 2022 per il nuovo Gruppo, ma a noi sembra più che altro una grave minaccia al quadro di stabilità del contratto di lavoro subordinato tipico.

E in quanto tale una minaccia per l’insieme dei lavoratori. Sarebbe bene tenerne conto.

 

IL NOSTRO VOLANTINO IN ALLEGATO. Buona lettura.

CUB SALLCA Intesa Sanpaolo

 

 

 

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