Ancora sul tema delle banconote sospette di falsità.

Ritorniamo sul tema del trattamento delle banconote sospette false (cosiddette L2) a pochi giorni dal nostro precedente intervento perché abbiamo ricevuto parecchie risposte di colleghi coinvolti da questo problematico argomento che evidentemente è molto sentito tra i gestori base addetti alla gestione dei contanti.

L’intersecarsi di lavoro umano e tecnologia, come già scritto nel precedente volantino, comporta alcune criticità non ancora risolte, la cui soluzione fornita dalla normativa aziendale non aiuta la tranquillità del lavoro di cassiere, in alcuni casi lo complica, e comunque non è completamente soddisfacente.

Nell’invitare i colleghi a raccontare la propria esperienza e a segnalare il loro caso ne approfittiamo per chiarire un punto della normativa che nel precedente volantino poteva dare adito ad equivoci: nel caso di guasto al validatore del bancomat evoluto, solo dopo che è terminato l’intervento del tecnico, sulla base di un suo verbale, si possono riprocessare le banconote con altra apparecchiatura, ciò a tutela dei lavoratori coinvolti nell’interesse di evitare qualsiasi appiglio per una contestazione disciplinare.

È necessario, poi, monitorare frequentemente le anomalie delle apparecchiature in modo da essere tempestivi nel recupero di eventuali banconote sospette, cosa che si può sempre fare poiché le banconote L2 non vengono contabilizzate.

 

Il nostro sindacato sarà sempre attento e presente nella tutela di lavoratori eventualmente coinvolti da questa tematica, restiamo a disposizione per ulteriori segnalazioni.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Intesa Sanpaolo

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