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IL LAVORO IN UNICREDIT AI TEMPI DEL COVID

Spesso la retorica edulcorata del management bancario appare molto lontana dalla realtà lavorativa vissuta tutti i giorni dai dipendenti.

Le croniche carenze di organico rendono, da tempo, pesante la situazione negli uffici di sede come nelle filiali, ancor di più in quelle di piccole dimensioni. Se poi si aggiunge l’emergenza covid il disastro è completo.

Ecco cosa ci scrive un lavoratore, la cui testimonianza è significativa perché la riteniamo altamente rappresentativa della realtà quotidiana di molti colleghi.

Da parte mia posso portare l’esperienza della mia attuale Agenzia, simile a molte altre Agenzie piccole: siamo in due, io e una collega in part time, direttore condiviso con altra agenzia. I problemi maggiori sono principalmente: 

i bancomat da caricare/scaricare, per cui la collega si ferma ben oltre l’orario previsto dal suo part time.

Telefono (3 linee) che suona in continuazione, essendo in due diventa fisicamente impossibile rispondere a tutte le telefonate, con conseguenti lamentele.

Il problema peggiore, però, è stato l’abolizione del servizio di regolamentazione servizio clientela, il che ci costringe ad essere bancari/centralinisti/portieri con aumento di stress e rischi sul lavoro (stai parlando con un cliente e suona la porta… Lasci il cliente e vai a vedere chi è… Ha preso l’appuntamento? No, deve telefonare… Non ha il numero? Aspetti che glielo scrivo… Torni indietro e glielo scrivi su un foglietto, poi torni alla porta e lo consegni, ecc. ecc .nel frattempo non hai risposto a tre telefonate e il cliente alla scrivania sbuffa) 

Come risponde Unicredit a questa situazione di disagio? Al momento procedendo con gli esodi e falcidiando ancora di più gli organici che verranno rimpiazzati in minima parte con nuove assunzioni. Vogliamo sperare che la risposta che arriverà non  sia solo quella di aspettare che, prima o poi, il piano di razionalizzazione degli sportelli metta fine all’agonia chiudendo la filiale!!

Intanto si confida sul senso di responsabilità dei lavoratori per fronteggiare la continua emergenza. Forse sarebbe ora di dire basta e cominciare a fare il minimo indispensabile, non farsi carico di risolvere i problemi determinati da condizioni di lavoro inaccettabili, che tra l’altro espongono al rischio di errori che non verranno perdonati.

In attesa di risposte serie, proponiamo ai colleghi e alle colleghe di organizzarsi per pretendere condizioni di lavoro dignitose: non è solo con lo spirito di sacrificio che si possono far funzionare le cose.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Unicredit

Mobilitazione CUB per GIOVEDI’ 25 FEBBRAIO

DA CUB SALLCA
A ISCRITTI/E E LAVORATORI/TRICI

La costituzione del governo Draghi, dopo la parentesi dei governi Conte I e II, tende a restaurare la linea dura nella gestione della crisi, con il rischio di nuovi guai al mondo del lavoro.

Il primo nodo da risolvere è il blocco dei licenziamenti, in scadenza al 31 marzo. Il provvedimento ha bloccato la frenesia delle aziende di liberarsi di personale, approfittando della pandemia. Ora la sua rimozione rischia di scaricare un’ondata di nuovi disoccupati su una situazione già critica.

Il sistema degli ammortizzatori sociali ha manifestato enormi difficoltà nell’assorbire i danni sociali prodotti dal lock-down e non è ancora stato adeguato alle necessità derivanti dalla situazione gravissima che si va delineando.

La CUB indice per giovedì 25 febbraio una giornata di mobilitazione davanti alle Prefetture, a sostegno di una piattaforma rivendicativa chiara: proroga del blocco, rete di protezione per i lavoratori, garanzia di un reddito minimo per tutti, difesa dell’occupazione da perseguire con la riduzione d’orario, investimenti sui servizi pubblici come sanità e istruzione.

Leggi il volantino CUB

 

I principali appuntamenti saranno:

Milano ore 17 Largo 11 settembre 2001

Torino ore 17 Piazza Castello ang. Via Garibaldi

Roma ore 15 Piazza di Montecitorio

Napoli ore 10,30 Piazza Plebiscito

Seguirà, nelle iniziative di mobilitazione, lo sciopero indetto per la giornata dell’8 marzo (a sostegno delle rivendicazioni delle donne lavoratrici, colpite in modo particolarmente pesante dalla crisi occupazionale e dagli effetti deleteri dello smart-working).

RITORNIAMO A FARE SENTIRE LA NOSTRA VOCE!

UNA RIUNIONE BEN RIUSCITA

Nelle sedi, come nelle filiali, si susseguono le riunioni e spesso sono molti coloro che ritengono che siano, il più delle volte, inutili perdite di tempo.
Ma ci sono sempre le eccezioni: una riunione, con oggetto nuovi contratti per i pos, ha provocato vivaci reazioni che ci sono state riportate da chi era presente e noi proponiamo in forma di comunicato.
Invitiamo alla lettura anche chi non si occupa di pos, perché molti potranno comunque riconoscersi nella morale che si può trarre dall’episodio.

 

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

UNA RIUNIONE BEN RIUSCITA SERVIZIO DI ACQUIRING POS – RIUNIONE DI AREA PIEMONTE LIGURIA VALLE D’AOSTA

In data 11/02/2021, si è tenuta, nell’ambito della Direzione Regionale Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta una riunione esplicativa del nuovo accordo Intesa Sanpaolo/Nexi per la gestione dei Pos, gestita dall’ ufficio marketing……

UNICREDIT: LA PANDEMIA NON FRENA GLI APPETITI DI MANAGEMENT E AZIONISTI

La diffusione del contagio da COVID-19 avrebbe dovuto portare ad una maggiore consapevolezza della fragilità dei sistemi.
Anziché ripensare a fondo il proprio modello produttivo, le aziende proseguono imperterrite come se nulla fosse accaduto.
La ricerca del risparmio sui costi ed il perseguimento di utili sempre più difficili si ribaltano sul personale, con conseguenze deleterie.
Siamo sempre di meno e ci viene chiesto di fare sempre di più.
Anche in questo contesto l’azienda insiste nelle pressioni commerciali, chiedendo di collocare e di vendere, sfruttando la nuova piattaforma digitale UBook.
La rete filiali però è al collasso, la clientela è esasperata e le priorità sono altre: non è possibile obbedir tacendo.
Cambiamo rotta prima che sia troppo tardi, cominciando dalla difesa dei lavoratori: quando vengono impartiti ordini discutibili (o illegittimi) bisogna cercare di documentare gli episodi più gravi e poi valutare quali iniziative intraprendere.
Nel caso contattateci.

UNICREDIT: LA PANDEMIA NON FRENA GLI APPETITI DI MANAGEMENT E AZIONISTI

I processi digitali in Unicredit procedono speditamente anche in questi mesi di emergenza Covid e senza particolari turbamenti per la numerosa fascia anziana della clientela che è sempre più disorientata di fronte ai mutamenti in atto.

I colleghi in rete si trovano spesso ad affrontare situazioni di stress, dovute all’ansia per i rischi sanitari e con un organico sempre più all’osso anche a causa della fuoriuscita di migliaia di dipendenti per le campagne di esodo programmato in corso.

In questo scenario difficile, l’Azienda preme per le nuove campagne commerciali, in quanto occorre saper “cogliere le opportunità del momento” e perché il conto economico “non può più attendere oltre”. La novità delle ultime settimane è il pressante invito a tutti i lavoratori della rete di utilizzare la piattaforma digitale per le prenotazioni della clientela (UBook) come strumento essenziale per trasformare l’appuntamento in opportunità per proporre i più svariati prodotti, in primis quelli assicurativi.

Con questo sistema però si rafforza anche il sistema di monitoraggio dei dipendenti in merito all’efficacia delle proposte commerciali. Molti capi area hanno insistito sul fatto che, nel momento in cui un cliente chiede una nuova carta, un finanziamento o deve sospendere rate di prestiti, bisogna approfittarne per vendergli un pac o una polizza salute, vista la situazione.

In tale contesto si inasprisce quindi il clima nelle agenzie, dove i clienti sono esasperati per le restrizioni, le attese infinite agli sportelli, la mancanza di risposta alle telefonate, e scaricano il proprio malumore sui colleghi con insulti, minacce verbali e in casi estremi anche con violenze fisiche.

È’ giunto il momento di pretendere dall’Azienda condizioni di lavoro basate su una maggiore sicurezza e rispetto nei confronti dei dipendenti che lavorano quotidianamente con impegno e consentono al management di continuare a percepire lauti compensi sui risultati raggiunti.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A. Gruppo Unicredit

 

 

BANCHE ITALIANE: DALLA FORESTA PIETRIFICATA AL GRANDE TAGLIO DEL BOSCO

La fusione tra Intesa Sanpaolo ed UBI, lanciata nel 2020 e in corso di realizzazione, ha modificato gli equilibri nel sistema del credito.

La crescita dimensionale richiesta ai principali Gruppi passa attraverso operazioni di concentrazione organizzate, che portano a forti economie di scala, taglio dei costi, chiusura degli sportelli, desertificazione del territorio.

Ai disastri della gestione privata si rimedia sempre con i soldi pubblici, facendo pagare il conto a contribuenti e lavoratori.

La caduta del governo e la sua sostituzione con un gabinetto presieduto da un banchiere sistemico di lungo corso, come Draghi, rischia di eliminare ogni resistenza residua al pieno dispiegarsi di logiche di puro mercato.

In questa crisi di estrema gravità servirebbe invece un sistema del credito orientato a finanziare progetti strategici qualificati e il tessuto economico di prossimità, con criteri anche sociali e sostenibili.

In allegato la nostra analisi e le nostre proposte.

INTESA SANPAOLO: UN PREDATORE PIGLIA-TUTTO

Il 2020 ha visto crescere ancora le dimensioni della prima banca del Paese, con l’incorporazione della terza (UBI Banca).

L’operazione ha messo in moto un processo di concentrazione tra gli altri Gruppi, che devono ora rincorrere per recuperare il ritardo.

Il bilancio per il management è certamente positivo, mentre gli azionisti potranno ottenere maggiori soddisfazioni più avanti.

Ben diversa è la situazione dei lavoratori, che hanno vissuto un anno molto pesante, reggendo in prima persona tutto l’impatto della pandemia.

Relegati agli “arresti domiciliari” con lo smart working, oppure esposti direttamente a rischi e tensioni con la clientela nelle filiali, i colleghi hanno garantito servizio costante e risultati eccellenti.

La situazione che si viene a creare, però, con il mastodontico piano di esodi e quello centellinato delle nuove assunzioni, non può che peggiorare la situazione della rete, già ridotta allo stremo.

Chiediamo subito nuove assunzioni con contratti standard a tempo indeterminato ed un rafforzamento delle filiali “fisiche”, a presidio di un territorio già fin troppo desertificato di servizi adeguati.

Nell’allegato la nostra analisi e le esigenze che indichiamo come prioritarie.

CUB-SALLCA Intesa Sanpaolo

 

POVERA LA BANCA CHE HA BISOGNO DI EROINE

 

Il 2020 è stato sicuramente un anno straordinario, per difficoltà, disagio, sofferenza. Questo è particolarmente vero per chi ha continuato a lavorare anche in pieno COVID, con grande sacrificio personale, dedizione ed impegno.

Tuttavia sarebbe stato tutto meno complicato se fossero state prese misure adeguate alla situazione straordinaria che stavamo vivendo. I lavoratori e le lavoratrici che non hanno mai mollato meritano rispetto e riconoscimento, ma anche un po’ di autocritica da parte aziendale (e soprattutto un tempestivo ravvedimento sui provvedimenti adottati), non guasterebbe.

E’ per questo che rispondiamo(nell’allegato) con la dovuta ironia alla lettera sotto riportata del Direttore Regionale di Lazio, Sardegna, Sicilia, Abruzzo, Molise, rivolto ai colleghi della sua Direzione, per gli auguri di fine anno.

Non bisogna essere eroi per tenere su la baracca!

 

 

Da: MONCERI PIERLUIGI
Inviato: mercoledì 23 dicembre 2020 11:01
Oggetto: Un Anno Incredibile

 

Un anno incredibile. Nessuno di noi lo dimenticherà mai. Iniziato con l’angoscia e l’incredulità di marzo, transitato dalla superficialità e distrazione dei mesi estivi, si sta chiudendo con la paura di queste ultime settimane nell’ansiosa aspettativa del vaccino.

Un anno che ha messo a dura prova aziende e famiglie e che ha creato ancora maggiori differenze tra ricchi e poveri.

Un anno che ci ha indubbiamente stimolato professionalmente e, facendoci apprezzare l’importanza delle piccole cose alle quali abbiamo dovuto rinunciare, ci ha reso, con ogni probabilità, persone migliori.

Un anno che ha svelato, rendendoci orgogliosi, quanto siamo stati importanti per tantissimi clienti, ai quali siamo riusciti a garantire supporto adeguato e tempestivo pur tra mille difficoltà.

Leggevo in questi giorni sui social una risposta data da una collega, Sara, a una seguita e critica blogger. La condivido con voi ritenendo che sia una straordinaria sintesi dello spirito con il quale voi, donne e uomini di Intesa Sanpaolo, avete lavorato in questo ‘incredibile’ 2020.

‘’Io lavoro in una filiale con l’80% di dipendenti donne e mamme per lo più di bimbi piccoli. Una cosa accomuna me e le mie colleghe in particolare dall’inizio del periodo covid: stiamo mettendo l’anima nel nostro lavoro.

Ricordo ancora quelle mattine di marzo. Partivo bardata da casa come un palombaro, salutando i miei bimbi per tornare a tarda sera e, molto spesso, una volta a casa riaccendevo il computer con i ‘fagottini ’ in braccio e continuavo a lavorare, non per gli interessi della banca, ma per aiutare i miei clienti. Sospensioni di mutui, erogazioni di finanziamenti-covid fatti in pochi giorni lavorativi e tutto questo con orgoglio e dedizione.”

E’ con questo orgoglio e dedizione che abbiamo affrontato le difficoltà del 2020.

E con lo stesso spirito affronteremo, insieme, le sfide del 2021.

Ancora grazie a tutti voi per quello che avete fatto!

Un abbraccio e i miei migliori auguri di buone feste per voi e per le vostre famiglie.

A presto!

Pierluigi

Accordi pre-natalizi: una strenna poco accattivante

Pochi giorni prima di Natale sono stati firmati in sede ABI due accordi sindacali.

Il primo integra i protocolli precedenti in tema di prevenzione e contenimento del COVID-19, il secondo avvia la sperimentazione per le assemblee da “remoto” per i lavoratori in smart working.

Pur rispondendo ad esigenze specifiche, con soluzioni parziali, gli accordi sono ben distanti dall’affrontare seriamente la grave situazione lavorativa, in particolare nella rete filiali di un po’ tutte le banche.

Le situazioni di forte tensione, di insoddisfazione e di impedimento allo svolgimento dei servizi più elementari mette in seria difficoltà gli addetti allo sportello, di fronte ad una clientela sempre più esasperata. Una clientela che non riesce neanche più a mettersi in contatto con la propria banca, visto il moltiplicarsi di milioni di telefonate inevase, sia in agenzia che ai call-center.

Se ne esce solo con una riorganizzazione del modello di servizio, con previsione di massicci piani di assunzione, per rimpinguare gli organici.

Non sarebbe fuori luogo una ripresa della pratica assembleare (magari con modalità nuove) per tutti i lavoratori e non solo per quelli in lavoro agile: c’è bisogno di sindacato e di democrazia anche e soprattutto in pandemia!

Buona lettura (in allegato o qui sotto)

 

Sono stati firmati, poco prima di Natale, due verbali in sede ABI: il primo contiene un’integrazione al protocollo 28/4/2020 sulle misure di prevenzione e contenimento del COVID-19; il secondo definisce un accordo quadro sperimentale per lo svolgimento delle assemblee “da remoto” per i lavoratori “agili”.

Ci sembra che gli accordi siglati siano ben poco incisivi rispetto ad una situazione che è andata incancrenendosi man mano, evidenziando tutte le lacune degli accorgimenti organizzativi adottati per gestire l’emergenza.

Di fronte ad una situazione mutevole, che rischia di protrarsi per ancora diverso tempo, sarebbero state necessarie misure forti per affrontare seriamente le difficoltà emerse nel modello di servizio della clientela, tuttora impossibilitata ad accedere agli sportelli in modalità accettabili.

La suddivisione tra zone rosse, arancioni e gialle, prevista dal DPCM 3/12/2020, non può essere seguita da provvedimenti aziendali altalenanti, che aumentano la confusione e rendono impossibile una coerente gestione del servizio di sportello.

La “riconquistata” previsione degli appuntamenti per le “zone rosse” non è certo sufficiente per risolvere tutte le questioni che danno periodicamente origine a gravi tensioni con la clientela davanti alle filiali.

La prevenzione dei rischi per dipendenti e clientela è la principale priorità, ma proprio per questo è necessario predisporre uno schema di servizio che consenta di soddisfare l’ampia domanda di accesso agli sportelli, rimasta disattesa per i ben noti motivi.

La chiusura delle filiali, la soppressione ossessiva dei servizi di cassa, la scarsa attenzione a tutto ciò che non rappresenta un “successo” commerciale, hanno evidenziato tutti i propri limiti proprio all’esplodere della pandemia. Le banche non sono riuscite, neanche alla distanza di molti mesi, a recuperare il ritardo e mettersi in sintonia con le reali ed attuali esigenze della clientela.

Ci sembra quindi del tutto fuori luogo la soddisfazione con cui i sindacati firmatari ribadiscono la centralità della contrattazione in questa fase: cosa significa, quando si contratta sul nulla?

Né sono sufficienti, a ribaltare questo giudizio, gli altri due risultati “ottenuti” nei verbali pre-natalizi: l’impegno a riconsiderare (entro gennaio) le esigenze di lavoro agile per i lavoratori “fragili” o con problemi legati alla genitorialità e l’intesa sperimentale (fino al 31.03.2021) per le assemblee da remoto da organizzare per i lavoratori che lavorano a distanza.

Il primo elemento è la naturale applicazione delle indicazioni contenute nei decreti legislativi. Il secondo (l’accordo sulle assemblee) risponde ad un bisogno certamente sentito, come emerso anche dal questionario sullo smart working che abbiamo realizzato come CUB-Sallca nei mesi scorsi; tuttavia ci sembra alquanto strumentale e retorico sottolineare “l’inderogabile valore della democrazia sindacale anche in questo periodo emergenziale” quando per anni non sono state indette assemblee e sono stati gettati alle ortiche i diritti individuali alle 10 ore annue, pur in presenza di problemi gravi ed accordi “pesanti”.

Non possiamo sorvolare sul fatto che le Organizzazioni Sindacali, uniche titolari del diritto a indire assemblee, negli ultimi anni hanno fatto di tutto per non esercitare questo diritto, che li avrebbe esposti al confronto con i lavoratori. L’assenza di confronto ha portato a una caduta del vincolo di mandato, consentendo alle Organizzazioni Sindacali di trattare e firmare accordi non condivisi con la propria base, rendendo lacunoso e sfuggente il rapporto tra lavoratori e propri (pseudo) rappresentanti. Ne è derivato un grave danno sul piano della fiducia nella propria forza contrattuale e nel funzionamento di meccanismi democratici nei processi decisionali.

Di fronte all’emergenza Covid, l’impossibilità di riunirsi in presenza e il diffondersi dello smart working peggiorano una situazione già deficitaria: l’accordo prova ad affrontare il problema, ma va ripensato il sistema di regole (o meglio la sua applicazione concreta) per rendere effettivo il diritto del lavoratore a discutere collettivamente sia dei propri problemi, sia degli obiettivi e delle proposte sindacali.

La partecipazione è un valore e le assemblee sono un diritto, che però va utilizzato in modo costante e continuativo, se si vuole difendere l’abitudine a discutere e sindacare: staremo a vedere l’utilizzo che si farà di questo diritto, appena conquistato, da parte delle organizzazioni firmatarie che (lo ripetiamo) detengono in esclusiva la facoltà di chiedere l’indizione delle assemblee dei lavoratori…

CUB-SALLCA

POLIZZE SALLCA CUB 2021

Come ogni anno, anche in questo sciagurato 2020, si avvicina il momento di rinnovare la polizza che molti di voi sottoscrivono per tutelarsi di fronte ai rischi derivanti dall’attività lavorativa.

In allegato trovate quindi tutto ciò che serve per sottoscrivere la Polizza Cassieri e R. C. Patrimoniale per il 2021: le condizioni economiche sono quelle degli anni passati, né più né meno.

Cosa fare per sottoscrivere la polizza?

  • compilare e firmare il modulo di adesione
  • effettuare il bonifico del premio corrispondente alla copertura assicurativa scelta
  • spedire via fax copia del modulo di adesione e del bonifico di pagamento del premio ad Alta Broker & Partners Srl e via mail alla Cub Sallca (scansionare in formato pdf ed inoltrare a cubsallca@libero.it)

Per quasi tutte le tipologie di copertura assicurativa, si può aderire anche dopo il primo trimestre (perché, ad esempio, si inizia ad aprire cassa in corso d’anno), pagando un premio ridotto (per 9 mesi dal 1/4/2021, semestrale dal 1/7/2021 e trimestrale dal 1/10/2021)


MODULO DI ADESIONE ALLA POLIZZA RISCHI CASSA E RESPONSABILITÀ PATRIMONIALE

MODULO DI ADESIONE ALLA POLIZZA PER LA SOLA RESPONSABILITÀ PATRIMONIALE

MODULO DI ADESIONE POLIZZA PARTICOLARE PER QUADRI E CONSULENTI E RELATIVA DENUNCIA SINISTRO

DENUNCIA DI SINISTRO PER AMMANCHI CASSA E/O R.C. PATRIMONIALE

TESTO POLIZZA ALLIANZ SPA ANNO 2021


Come di consueto vi chiediamo infine, di dare ampia diffusione al nostro materiale tra le/i colleghe/i del vostro punto operativo (in particolare tra i più giovani).

Per richieste di chiarimenti sul contenuto delle polizze, contattate i consueti riferimenti o rivolgetevi direttamente a Luca Eandi c/o Intesa Sanpaolo Spa.

PER CONTATTI URGENTI 320/4525340.

Smart working: prime valutazioni

Il massiccio ricorso allo Smart Working realizzato dall’inizio dell’emergenza in tutto il mondo del lavoro ha coinvolto anche le banche.

Si è aperta da tempo la discussione sulle caratteristiche di questa modalità lavorativa, che ha assunto anche definizioni terminologiche diverse: lavoro agile, telelavoro, “lavoro da casa”.

Un’analisi critica dell’organizzazione del lavoro deve cogliere l’aspetto innovativo dello strumento, ma anche i rischi connessi al vecchio “lavoro a domicilio”.

Per provare a capirne di più abbiamo inviato, nello scorso mese di ottobre, un questionario ad un campione di lavoratori di Intesa Sanpaolo, come parte di una più ampia ricerca, trasversale a numerosi settori produttivi.

In attesa dei risultati globali (che verranno inviati a lavoro concluso a tutti coloro che hanno indicato una mail per avere riscontro dell’esito), abbiamo cominciato ad elaborare le risposte dei colleghi di Intesa Sanpaolo.

Non si può escludere che a distanza di tempo, dopo l’ulteriore “prova” della seconda ondata, alcune risposte potrebbero essere diverse.

In ogni caso le nostre prime valutazioni invitano a riflettere e soprattutto ad agire per rilanciare una revisione contrattuale del lavoro agile, che tenga conto delle lacune presenti nell’attuale regolamentazione.

Buona lettura.