DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA
Pubblichiamo l'ultimo comunicato del Comitato No al contratto aiuta banchieri che affronta due temi: la conduzione delle assemblee ed il loro esito.
Rispetto al primo punto, dobbiamo segnalare un grave peggioramento della situazione perchè, il 29 marzo, anche nel Lazio è stato deciso di procedere ad assemblee separate per i soli iscritti.
Per quel che riguarda i voti, le segnalazioni di lavoratori e lavoratrici hanno consentito al Comitato di avere la situazione relativa ad oltre 33.000 colleghi consultati, come da allegato.

Il No continua a crescere.
Invitiamo le segreterie nazionali del primo tavolo a fornire i dati disaggregati come facciamo noi.

Dopo il colpo di mano delle segreterie nazionali di Fabi-Fiba-Uilca-Ugl-Sinfub-Federdirigenti, per bloccare le assemblee di Campania, Liguria, Verona e ogni luogo dove lo riterranno opportuno, continua la produzione di comunicati per giustificare i loro misfatti, comunicati che richiedono qualche spiegazione da parte nostra. La situazione, ad oggi, dopo le proteste che si sono sollevate, prevederebbe che in Liguria si potrà continuare con le assemblee "unitarie". In Campania, invece, la Fisac-Cgil farà assemblee separate dalle altre sigle, aperte anche ai non iscritti.
Quello che emerge da questa vicenda però è chiaro. Alle segreterie del primo tavolo dà fastidio che, in alcune realtà, si possano trovare di fronte ad una diffusa presenza di quadri sindacali in grado di spiegare le ragioni del NO.
La situazione ideale, per loro, è un tavolo "unitario" dove tutti sono allineati nel  sostenere la bontà dell'accordo. Se dalla platea dei lavoratori giungono contestazioni i "professionisti del consenso" useranno tutte le loro "doti professionali" per respingere le obiezioni e portare a casa l'approvazione dell'accordo.
Cosa accadrebbe se non passasse l'accordo? Riteniamo molto grave l'uscita sul Sole 24 Ore di un articolo che, riprendendo tesi ascoltate anche in assemblea, paventa disastri in caso di bocciatura dell'accordo. Sono tesi messe in circolazione da chi è privo di argomenti. La retribuzione è garantita dall'art.36 della Costituzione e sulle parti normative l'ultrattività sarebbe controversa e aprirebbe uno scenario di contenziosi legali ingestibile. Curioso anche che si agiti il tema degli esuberi dopo che ci è stato spiegato che una delle perle del contratto è il Fondo per l'occupazione!!! L'unica catastrofe certa prodotta dalla bocciatura dell'accordo sarebbe l'invio al macero delle copie dell'accordo stesso (quello che dovrebbe ancora essere votato dai lavoratori) che l'Abi ha già stampato ed in parte venduto alla modica cifra di 15 Euro!!!
Nel loro ultimo comunicato, intitolato spudoratamente "il dileggio della democrazia" (sarebbe riferito a noi…), le sei sigle (senza la Fisac) ci fanno sapere che, sul territorio nazionale, i SI starebbero prevalendo con il 55% dei voti a fronte di un 39 % di NO ed il resto astenuti.
Se questi dati fossero veri, la prima cosa che balzerebbe agli occhi è che un accordo firmato da tutte le sigle (del primo e secondo tavolo, come ci viene ricordato) ottiene il consenso di poco più di metà dei lavoratori e delle lavoratrici: già questo rappresenterebbe una clamorosa sconfessione del loro operato.
Ma sono veri questi dati? Essi si riferiscono ad una platea di circa 40.000 lavoratori consultati. I dati in nostro possesso, ovviamente parziali, perchè frutto delle sole segnalazioni spontanee dei colleghi, si riferiscono a 26.000 lavoratori consultati e danno il NO al 55%.
Intanto dobbiamo ringraziare tutti/e coloro che ci hanno inviato i dati perchè, attraverso la rete di contatti costruita, siamo riusciti a conoscere risultati pari a due terzi delle assemblee complessive (26.000 lavoratori sui 40.000 dei dati "ufficiali").
Inoltre i nostri dati sono analitici, assemblea per assemblea, località per località, azienda per azienda.
Non ci interessa aprire una guerra sulle cifre e per questo chiediamo ai sindacati del primo tavolo di fornire ai lavoratori i dati disaggregati allo stesso modo per effettuare gli opportuni controlli e verifiche.

Sia chiaro che il risultato finale dovrà essere chiaro, trasparente, indiscutibile.
Se l'accordo verrà bocciato chi lo ha firmato dovrà trarne le conseguenze. Si aprirebbe una nuova stagione sindacale e pazienza se questo costerà il sacrificio di un po' di carta sprecata.
Tutti i giochi sono ancora aperti: invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici ad impegnarsi a sostenere le ragioni del NO ed a tenerci informati su quanto accade nelle assemblee.

COMITATO NO AL CONTRATTO AIUTA-BANCHIERI


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