Le gravi conseguenze sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori del Credito, causate dalle pesanti scelte delle banche, sono ormai evidenti a tutti.
L'ultimo CCNL, firmato in pochi giorni, imposto dall'ABI alle segreterie nazionali delle OO.SS. con il doppio ricatto, "crisi da affrontare + occupazione giovanile da sviluppare", sta già mostrando tutte le sue dolorose implicazioni (blocco degli automatismi, taglio delle voci  economiche per il computo del TFR, ecc..) senza il verificarsi della tanto sbandierata "nuova occupazione".
MPS, UNICREDIT, INTESA SANPAOLO e tutte le altre banche stanno chiudendo sportelli, esternalizzando attività, applicando nel modo più pesante e becero la flessibilità operativa (sia funzionale che geografica) e stanno mandando a casa la stragrande maggioranza dei ragazzi assunti con contratto a tempo determinato.
Ci hanno venduto un CCNL "per l'occupazione", ci hanno propinato la "favola" del contratto per "salvare la categoria", per far rientrare le lavorazioni appaltate.
Noi non ci siamo caduti, almeno 40.000 lavoratori bancari hanno detto NO AL "CONTRATTO AIUTA BANCHIERI".
Ma le segreterie nazionali delle OO.SS. e molti altri hanno invece "voluto" crederci , anche contro le passate esperienze.
Ora la categoria sta cominciando ad assaporare le delizie di tale contratto e dell'attuale modo di gestire le aziende di credito da parte dei banchieri.
Sappiamo bene che l'ultimo CCNL, in realtà, è stato bocciato  da più della metà dei lavoratori, ma è "in vigore" non solo per gli effetti dell'accordo dell'Ottobre 2011 (altra "perla" assurdamente accettata dai sindacati), ma anche  grazie alla indecorosa gestione dei dati provenienti dalle assemblee (a tutt'oggi non pubblicati per piazza e data), alla "distruzione" del concetto di assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori con la scelta di tutte le sigle del 1° tavolo (tranne la FISAC) di indire le assemblee per "soli iscritti" nell'ultimo mese di consultazione della categoria, con ciò dichiarando che gli altri lavoratori non hanno diritto a partecipare alle assemblee per il loro CCNL!

Che fare quindi? Non basta aver detto NO una volta, non basta aver "diffidato" i vertici sindacali dal firmare a voce, o per mail.
Tutte le lavoratrici e i lavoratori, consapevoli della gravità del momento e della pessima gestione dei loro contratti (nazionali ed aziendali), devono partecipare alla creazione di un effettivo movimento per il radicale cambiamento della situazione.
La necessità di riformare le forme di rappresentanza politica non è diversa da quella di riformare decisamente le forme della rappresentanza sindacale, che non sono attualmente in grado di esprimere in maniera efficace la rivendicazione dei diritti dei lavoratori misurandosi con le varie controparti.

Tutti coloro che hanno promosso l'attività del "COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA BANCHERI", non intendono disperdere le capacità e le esperienze accumulate nei mesi di "lotta per impedire l'approvazione del Contratto", anzi ora più che mai, visto l'inesorabile procedere dei disastri in sede aziendale, ritengono necessario mantenere e sviluppare il coordinamento tra quanti, attivisti sindacali e non, si rifiutano di assistere passivamente all'ennesima distruzione di un settore lavorativo.
Vogliamo quindi impegnarci, come deciso nell'ultima riunione di Bologna, per continuare l'attività del Comitato, non solo finalizzata alla denuncia degli effetti perversi del CCNL, ma anche per invitare tutti a pretendere un diverso modo di fare sindacato e di rappresentare i lavoratori, questo per il semplice motivo che il primo aspetto (orribili accordi/pessimi contratti) è strettamente collegato al secondo (pessima gestione della rappresentanza sindacale).
Alle migliaia di lavoratrici e lavoratori che hanno inviato l'adesione al "Comitato per il No al Contratto aiuta Banchieri"  verrà inviato un messaggio con l'invito a confermare la propria adesione, rilanciando la necessità di una maggior partecipazione attiva dei lavoratori nelle scelte che riguardano la loro vita quotidiana.
A tutti verrà riproposta la possibilità di partecipare alle prossime attività del Comitato, le quali non si fermeranno alla denuncia delle problematiche sopra ricordate, con l'obiettivo di incidere sui contenuti della contrattazione aziendale, ma stimoleranno l'adesione a particolari iniziative, come l'imminente raccolta firme sui referendum PER L'ABROGRAZIONE DELLE MODIFICHE ALL'ARTICOLO  18 Legge 300/70 e per l'abrogazione dell'ARTICOLO 8 della c.d. Riforma del Lavoro Legge 92/2012.

Reagiamo alla distruttiva politica dell'ABI e delle banche, difendiamo non solo i posti di lavoro, ma anche il modo di vivere sul posto di lavoro!
Cambiamo le rappresentanze sindacali! 
Aderisci e sostieni il COMITATO PER IL NO AL CONTRATTO AIUTA BANCHIERI!

24/10/2012
IL COMITATO PER IL NO

questo post è stato letto3889volte