BREVE RESOCONTO DELL'ASSEMBLEA
CON LE LAVORATRICI ED I LAVORATORI DELLE FILIALI "CEDUTE" DI NAPOLI E PROVINCIA

Napoli 30 maggio 2007 

Partecipano all'assemblea circa 25 persone delle 90 contattate, quasi tutte appartenenti alle filiali cedute area Napoli.

La relazione introduttiva, dopo una breve storia del Sallca-Cub e della nostra prassi sindacale (lotta e azioni legali), si centra sulle probabili strade da percorrere in questa fase: esercizio del diritto d'opzione attraverso le cause – dopo la firma della lettera di richiesta di reintegro nell'azienda di provenienza – e la proclamazione di uno sciopero come giusta conseguenza della situazione.

In sintesi, si ritiene di dover affermare il principio di volontarietà dei lavoratori che possono scegliere se restare nell'azienda di origine o trasferirsi in quella che acquista ottenendo le adeguate tutele ed eventualmente incentivi anche economici.

Si è ribadita l'opportunità di estendere il più possibile la sottoscrizione delle lettere che, dando il segnale del malcontento diffuso, contro un'accettazione passiva dell'esistente, possono servire come pressione e freno alle parti trattanti.

Se da una parte gli accordi di cessione sinora attuati (Friuladria) sono quanto di peggio si poteva sottoscrivere in termini di copertura contrattuale, assistenza sanitaria, mobilità geografica, percorsi di carriera, dall'altra la situazione di chi rimane nel gruppo Intesa Sanpaolo non promette nulla di buono: riduzione degli organici, ristrutturazione dei back office, cancellazione di bonus aziendali, aumento delle rapine ecc.

Il clima è pesante anche per chi rimane.

C'è quindi l'esigenza di coinvolgere tutti i lavoratori, ceduti e non, perché questa partita riguarda tutti.

E' emersa la critica alle sigle trattanti, blindate nei loro accordi, nonostante i dissidi interni che emergono qua e là a livello locale. Si sa poco o nulla sullo stato della trattativa di fusione.  

Anche se lo scenario è pessimo la partita non è ancora chiusa.
Lo sciopero è stato paventato come logica conseguenza e strada di lotta percorribile.

Molti interventi hanno sottolineato la mancanza di trasparenza nella scelta delle filiali cedute lasciando il dubbio sui soliti criteri clientelari.
Impotenza e scoramento sono la prime sensazioni che sono emerse. C'è il rifiuto di essere considerati alla stregua di macchinari e arredi, c'è la rabbia che un colloquio negato ti procura.

Ci si sente traditi e abbandonati.

E' stato un po' difficile mettere insieme le diverse sensazioni per convergere sulle proposte che il  Sallca sta facendo, ma infine si è convenuto per un'azione comune nella direzione della lotta.

I partecipanti si sono impegnati alla costruzione dello sciopero attraverso la distribuzione di volantini e alla preparazione di un presidio in via Toledo per il giorno dello sciopero.

CUB-SALLCA
Federazione Provinciale di Napoli

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