Le lavoratrici e i lavoratori della BNL sono capaci di generare maggiori ricavi in rapporto ai costi (cost/income 2013 54,6%), rispetto ai loro colleghi di BNPP Retail France (cost/income 2013 65,2%) e a quelli di Retail Banking Belgio (cost/income 2013 73%), per cui, cari manager (cari nel senso dei costi), non rompete con la "storia" dell'anello debole italiano! In rapporto ai ricavi, purtroppo, costiamo il 10,6% in meno dei francesi e addirittura il 18,4% in meno dei belgi!

La continuità contrattuale (CCNL Credito), il mantenimento della new company/Consorzio nel Gruppo BNL e la clausola di salvaguardia per il rientro in BNL (in caso di cessazione/modifica dell'attività del Consorzio) sono importanti ma non sono in discussione (almeno i primi due aspetti), ciò che deve essere ben chiarito è il vero perimetro della strategia padronale non solo sul Consorzio Italiano (2400 provenienti da BNL e da altre 8 aziende italiane del Gruppo BNP Paribas) ma sull'intero "Piano Italia". Fermarsi ai "tre paletti" è clamorosamente sbagliato e pericoloso!
Quale sarà veramente e complessivamente il destino della rete Retail? Quale quello della filiera Corporate, dei comparti della Direzione Generale e ovviamente quale quello dei 2400 "tonni" infilati nel Consorzio? Quanti posti di lavoro vorrebbero "tagliare" nei prossimi tre anni? Che tipo di ambiente lavorativo avremo (inteso come insieme di qualità professionale o meno delle attività che faremo, dell'incremento o riduzione delle pressioni commerciali che verranno attuate, dei monitoraggi e delle metodologie di efficientamento previste, di valutazioni, d' inquadramenti e postazioni di lavoro pianificate) quando il Piano Italia (17 iniziative di "incremento ricavi" con 60 progetti collegati e 7 iniziative di "riduzione costi" già attivate da molti mesi) sarà a "pieno regime"?

La piattaforma di servizi che sarà offerta dal Consorzio anche per le realtà estere, come ricordato da Pandolfini in Echo'net, cosa comporterà per il futuro? Una "bella" gara tra gli HUB BNPP di Lisbona, Varsavia e il Consorzio italiano per garantirsi le attività lavorative? Una "sana" competizione per la massima produttività al minimo costo?

Le rappresentanze sindacali vogliono prendere atto o no dell'incredibile ritardo di 21 anni, nel settore Credito, nell'attivare l'Accordo interconfederale del dicembre 1993 che prevedeva l'impegno di tutti i sindacati a organizzare l'elezione delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (RSU) ogni tre anni, con il principio tutti elettori e tutti eleggibili? Vogliamo capire o no, tenendo conto della posta in gioco, che le attuali forme di rappresentanza fanno acqua da tutte le parti?

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
BNL Credito e Assicurazioni

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