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Dichiarazione di voto delegati del Sallca

Si è svolta il 27/6 l'Assemblea dei Delegati del Fondo Pensioni Sanpaolo, per approvare il bilancio 2006. E' stata però un'occasione importante per discutere anche di altri argomenti, data l'intensa fase di cambiamenti che investe, nel suo complesso, il sistema della previdenza complementare integrativa. Riteniamo quindi importante portare a conoscenza dei lavoratori i punti principali delle novità emerse, nonché evidenziare gli elementi critici che a nostro avviso continuano a contrassegnare l'attività del nostro Fondo Pensione.

Nella sua relazione introduttiva, il Presidente ha riassunto la presentazione del bilancio, soffermandosi sulla crescita degli iscritti (+2.136) e della dotazione finanziaria. Ha poi dato una valutazione positiva sull'andamento del fondo, motivata dal fatto che tutti i comparti hanno battuto il benchmark, per passare a descrivere più nel dettaglio la causa intentata contro il Fondo da circa 1.200 ex-dipendenti che nel 1997 furono collocati a riposo, nella fase di riunificazione dei vari fondi integrativi al Sanpaolo, e che ora contestano i criteri attuariali adottati per monetizzare il diritto alla prestazione ricorrente. Infine il Presidente ha illustrato le ragioni e le modalità con cui si è arrivati alla vendita degli immobili nel marzo 2007, facendo riferimento alla difficoltà di gestirli in proprio, alla scarsa trasparenza della valutazione annuale del patrimonio e auspicando una maggiore diversificazione internazionale effettuabile attraverso l'acquisto di fondi immobiliari quotati .   

I delegati eletti dai lavoratori nella lista del Cub-Sallca hanno assunto una posizione di astensione sul bilancio 2006 e questa posizione è stata condivisa da altro quattro delegati eletti in altre liste. Alla fine il bilancio è passato con 10 voti favorevoli, 8 astenuti e nessun contrario. La posizione di astensione è stata motivata da una dichiarazione disponibile, nella versione completa, sul nostro sito, che qui sinteticamente riassumiamo:

  • i comparti difensivo e prudenziale (che ricomprendono il 67% delle posizioni individuali) hanno evidenziato un rendimento molto modesto (1,54% e 2,78%), soprattutto per la mancanza di copertura contro il rialzo dei tassi e la caduta del dollaro;
  • i comparti equilibrato e aggressivo hanno fornito un rendimento mediocre (3,58% e 3,82%) in un anno molto favorevole alle azioni, per una ripartizione delle risorse sbilanciata sui mercati (troppo sugli Usa, poco sull'Europa) e scoperta contro il rischio cambio;
  • il comparto etico ha fornito una prestazione modesta (2,73%) in quanto il 40% di componente azionaria è stato investito nel Fondo Sanpaolo Azionario Internazionale Etico, ben noto ad ogni gestore per le sue difficoltà;
  • la gestione residuale ha reso solo il 2,19%, abbandonata a se stessa dopo il caotico passaggio al multicomparto di ormai 5 anni fa.
  • la modestia dei risultati non ha impedito alla società che si occupa della consulenza per la gestione tattica di portafoglio di incassare oltre due milioni di euro, pari a circa il 5% del rendimento globalmente assicurato al Fondo dalla gestione finanziaria, diretta e indiretta, grazie anche ad una clausola che garantisce commissioni di overperformance qualora (come nel 2006) si riesca a battere i benchmark, seppure di poco.
  • sul piano amministrativo, abbiamo stigmatizzato i ritardi con cui talvolta l'azienda versa i contributi dovuti (2 volte in 12 mesi) dando origine a potenziali perdite finanziarie per il variare del valore quota da un mese all'altro;
  • sul piano informativo, abbiamo lamentato la scarsa trasparenza e tempestività dell'informativa fornita agli iscritti, che hanno ad esempio dovuto apprendere dai giornali l'avvenuta cessione degli immobili;
  • infine abbiamo chiesto la possibilità di poter effettuare switch tra comparti con finestre temporali più ravvicinate (ad esempio, su base trimestrale) e quella di poter detenere quote di più comparti, come previsto da altri fondi pensione.

Nella replica, gli Amministratori hanno sostanzialmente difeso la validità delle scelte effettuate e l'operato della società di consulenza nella gestione tattica, la necessità di mantenere una impostazione strategica di tipo passivo per ridurre sul lungo periodo la possibilità di errore e  l'attualità della scelta di un rischio di cambio aperto.

Sono poi state illustrate alcune innovazioni, già avviate o in via di definizione, che in parte recepiscono le richieste che avanziamo da anni:

  • l'avvenuta istituzione di un comparto Garantito, peraltro previsto dalla legge per accogliere il TFR derivante dal silenzio-assenso, con l'obiettivo di garantire il capitale ed una sua rivalutazione in linea con il rendimento del TFR;
  • la futura introduzione di un comparto Monetario, avente come benchmark l'MTS Bot, disponibile già dal 2008;
  • la modifica del comparto difensivo in senso più "aggressivo", con l'introduzione di una quota azionaria pari al 3%;
  • la possibilità di detenere quote di almeno due comparti diversi, finora ostacolata da difficoltà di natura tecnica da parte del "service" ed ora in via di soluzione.

Infine è stato affrontato il problema della scarsità delle risorse messe dall'azienda a disposizione del Fondo per lo smaltimento dell'attività amministrativa, particolarmente grave in una fase in cui si è dovuto affrontare un pesante aggravio di lavoro dovuto all'aumento esponenziale delle richieste di anticipazioni, consentite dalla nuova legge per il 30% dello zainetto, senza particolare motivazione.

Nel complesso ci sembra di dover riconoscere agli amministratori del Fondo una aperta disponibilità ad accogliere le istanze che in questi anni abbiamo avanzato in rappresentanza dei colleghi e del loro disagio, spesso senza voce e senza possibilità di esprimersi.

E' cresciuta l'informazione rivolta agli iscritti, la puntualità e l'accessibilità dei dati. Crediamo, senza falsa modestia,  che questo sia anche il frutto della nostra presenza, delle nostre lotte e del sostegno che i lavoratori ci hanno sempre dato su questo terreno.  Resta la necessità di  una maggiore completezza di informazione sulle scelte strategiche, ad esempio attraverso una news-letter trimestrale.

La crescita del numero dei comparti avvicina maggiormente il Fondo alle esigenze individuali dei singoli iscritti e quindi non può che essere accolta positivamente, favorendo anche il graduale riposizionamento dei colleghi che sono ancora nella gestione residuale.

Resta aperta la questione delle regole elettorali per il Consiglio d'Amministrazione, che riflettono uno status quo risalente a parecchi decenni fa e che vanno cambiate per garantire una reale rappresentanza proporzionale delle forze sindacali presenti in azienda.

Per quanto riguarda le performance, è ovvio che continueremo ad applicare le stesse, rigorose, regole di valutazione che abbiamo sempre utilizzato.

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.  INTESA SANPAOLO

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