Pubblichiamo il testo di una lettera inviataci da un gruppo di precari Intesa Sanpaolo. Questi colleghi sono evidentemente le vittime eccellenti dell'accordo sull'occupazione del 2/2/2010, quello sulle assunzioni in deroga.
La banca ha fatto una grande operazione di immagine, candidandosi al primo premio per la buona occupazione, ma nessuno ha ricordato il "sacrificio" di oltre 600 persone che avevano lavorato a tempo determinato e non sono state "stabilizzate".
I sindacati firmatari hanno esaltato l'accordo nelle assemblee, senza fare conoscere ai lavoratori tutta la verità: i precari non confermati e la sorte dei dipendenti delle cooperative appaltatrici delle lavorazioni esterne, mollati il giorno dopo.

La testimonianza dei precari è talvolta amara, nel prendersela con i "fortunati" che avevano lavorato qualche mese in più o con i figli dei dipendenti, assunti "senza merito". Ma è un segno dei tempi, della gravità della situazione quando ci si trova senza lavoro, del senso di impotenza e di rabbia che ci assale, quando torna l'incertezza sul proprio futuro e si è convinti di avere subito una ingiusta discriminazione.
A loro diciamo: non lasciate prevalere la rassegnazione. Chi è nel giusto deve continuare a lottare. Tutti i precari devono essere protetti e tutelati, tutti devono essere richiamati al lavoro


Spett. C.U.B. – S.A.L.L.C.A. Credito ed Assicurazioni.

Oggetto: precari Intesa San Paolo in cerca di aiuto!!

Gentili Signori,

siamo un gruppo di colleghi a tempo determinato assunti da Intesa San Paolo Spa.

In data 02/02/2010 è stato firmato un accordo per la stabilizzazione di 400 su circa 1000 risorse che abbiano maturato 9 mesi di servizio nel secondo semestre del 2009 o che fossero in servizio al 31/12/2009. Si prevede inoltre la possibilità per gli altri 600 di essere assorbiti sa seguito dei pensionamenti al netto di coloro che si avvarranno positivamente della selezione di figli. L'accordo in questione scade il 31/03/2011.

È notizia degli ultimi giorni che la graduatoria dei fortunati 450, stilata secondo il criterio dell' anzianità di servizio, è composta da coloro che hanno maturato almeno 18 mesi di servizio al 31/12/2009. Inoltre circolano in azienda voci secondo le quali dopo l'assunzione dei primi 450, i cui mesi sono stati conteggiati al 31/12/2009, il successivo bacino sarà inserito in una nuova graduatoria in cui, questa volta, si terrà conto anche dei mesi maturati nel 2010 eliminando completamente la possibilità di assunzione di tutti coloro che non hanno maturato 18 mesi al 31/12/2009 e che non hanno avuto la possibilità di rientrare in servizio nel 2010 avendo tempestivamente bloccato le sostituzioni maternità. In altri termini l'aggiornamento della graduatoria, che si dice sarà bimestrale, andrà solo a favore dei colleghi che per un mero caso erano ancora in servizio e che quindi aumentano la loro anzianità superando così quelli che al31/12/2009 avevano maturato più mesi. Per cui ci chiediamo quale sia il senso dell'accordo se alla fine verranno assunti coloro che hanno lavorato di più e coloro che stanno ancora lavorando nell'anno in corso senza curarsi minimamente di noi altri che siamo senza stipendio da mesi e che ci vedremo superati dai colleghi i quali per loro fortuna hanno accumulato altri mesi nel 2010.

L'ufficio del personale si trincera dietro un silenzio inspiegabile. L'unico dato certo è l'assunzione dei 450, per tutti gli altri vi è un'incognita enorme in quanto ci è stato spiegato che nessuno attualmente sa quanti dipendenti andranno in pensione e quanti figli entreranno al posto dei padri.

Risultato: ci sono circa 600 anime in pena che non sanno cosa sarà del loro futuro lavorativo!!!

Noi ci chiediamo:

  • e' possibile che i sindacati (salvando la pace di pochi) non abbiano combattuto per la stabilizzazione di tutti i precari?
  • e' possibile che un'azienda con evidenti esigenze di organico non assuma i precari che ha già valutato e formato e che essa stessa ha generato?
  • e' possibile che nessuna autorità possa intervenire almeno a porre un blocco affinché la banca in questione non crei altri precari?
  • e' possibile che si attui tale "odiosa discriminazione tra i già tanto discriminati"?
  • e' possibile che nel nostro Paese abbiano un peso solo la fortuna e la spintarella ed il merito non venga neanche menzionato?

ma soprattutto:

  • è possibile che coloro che non rientrano nel primo bacino debbano subire anche le assunzioni dei figli dei dipendenti?

Non ci spieghiamo perché i primi 450fortunati, giacchè aver maturato 18 mesi è dipeso esclusivamente dalla fortuna, vengano assunti direttamente e gli altri debbano invece sperare che i dipendenti "pensionabili" non abbiano figli a cui cedere il posto; speranza vana considerata l'attuale situazione occupazionale in cui ci troviamo. No solo per un mero caso non abbiamo raggiunto l'anzianità necessaria, che ricordiamo essere da accordo di 9 mesi e non 18, ma dobbiamo anche essere ulteriormente discriminati subendo le assunzioni dei figli dei dipendenti? Tutto questo è giusto???

ANCHE NOI SIAMO FIGLI!!!

Infine il medesimo accordo prevede anche l'assunzione di circa 550 giovani in aree depresse del nostro Paese e cassa integrati. La notizia è stata notevolmente diffusa dai mass-media ma è stato pressocchè taciuto il dramma dei precari.

Non può e non deve passare il messaggio che Intesa San Paolo rei "buona occupazione" senza neanche citare le centinaia di giovani precari che la stessa Intesa San Paolo ha generato e di cui se ne libera senza scrupoli di sorta.

Ci rivolgiamo a Voi da sempre attenti ai disagi dei lavoratori con la certezza che darete voce alla nostra disperazione!!!!

Precari Intesa San Paolo

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