La "tirata di orecchie " dell'Antitrust europea al piano di ristrutturazione di MPS è rilevante per diversi aspetti.

Intanto perchè tutto si può dire della Commissione meno che sia un covo di No Global ostili alle banche. Inoltre il richiamo è avvenuto (con lettera di Almunia al ministro Saccomanni) due giorni prima dell'Assemblea degli azionisti del 18 luglio, ma gli ineffabili top manager che guidano la banca hanno fatto finta di niente, nonostante l'autorevolezza della fonte.

Rilevanti anche i contenuti della lettera, che sollevano critiche in merito a trattamento dei creditori, aspettative di profitto, tagli agli organici, retribuzioni dei top manager.

Dal nostro punto di vista gli ultimi due punti sono i più importanti.

Secondo le regole UE, nelle banche che ricevono aiuti di stato le retribuzioni dei top manager non possono superare di 15 volte il salario medio nazionale.

Inoltre l'ipotesi di riduzione degli organici di 5.000 unità per far fronte a 320 milioni di Euro di minori entrare non viene giudicata credibile.

Rispetto a questo punto vale la pena citare per intero questa parte della lettera, per noi la più significativa:

"Noto che nella Sua lettera Lei quantifica la perdita prevista nelle entrate, derivante dalla discontinuità nella "proprietary trading" da parte di BMPS e dal progressivo ammortamento dell'altissima esposizione,  in 320 milioni di Euro.

Lei inoltre traduce questo importo in una riduzione di FTE (Full Time Equivalent) pari a 5000 impiegati.

Non condivido affatto questa metodologia o il numero risultante.

Primo, Lei sembra scartare ogni possibilità di riduzione dei costi diversa da un taglio del personale.

Secondo, anche ammettendo che la Banca preferisca ridurre i suoi costi esclusivamente tramite la riduzione del personale, il numero presentato di 5000 esuberi non corrisponde al costo del lavoro medio e pare considerevolmente gonfiato.

Suggerisco dunque che queste questioni tecniche siano chiarite fra i nostri servizi".

Se non ci saranno modifiche, nel senso indicato dalle critiche dell'Antitrust, potrebbe essere aperta un'inchiesta sulla concessione alla banca di 3,9 miliardi di aiuti di stato nella forma di "Monti-bond".

E mentre arriva lo scappellotto europeo, pare che in Daaca si riproponga il vizio nazionale delle raccomandazioni.

Secondo un recente volantino di Dircredito, verrebbero segnalati episodi sospetti di trasferimenti da un ufficio all'altro, al fine di mettere in salvo qualche dipendente, trattato con riguardo, per evitare che questi si ritrovino in settori destinati all'esternalizzazione.

Raccogliamo l'invito a monitorare e segnalare queste situazioni.

Ogni dato raccolto potrà tornare utile al momento della messa in piedi di cause legali per impugnare le esternalizzazioni quando saranno realizzate.

Solo se i lavoratori avranno la capacità di organizzarsi e di lottare potranno essere contrastate le manovre dell'attuale dirigenza della banca. E' una partita ancora da giocare ed episodi come la lettera dell'Antitrust devono rafforzare la convinzione e la determinazione dei lavoratori di Monte Paschi.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo MPS

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