L'AZIENDA PROVOCA E FA QUELLO CHE VUOLE, SERVE UN SINDACATO NON ASSERVITO

Abbiamo letto con preoccupazione il resoconto dell'incontro del 5 maggio tra sindacati del primo tavolo ed azienda su organici e dimensionamento delle filiali.

Le funzioni aziendali hanno sciorinato cifre da brivido sulla base di metodi di calcolo, non solo ampiamente discutibili ed arbitrari, ma che sono palesemente basati su beceri parametri di tipo industriale, del tutto incompatibili con la misurazione di prestazioni di servizi che, per loro natura, non sono standardizzabili in maniera rigida: la consulenza non è paragonabile ad una catena di montaggio (con tutto il rispetto per chi ci lavora) e la stessa operatività di cassa si interseca, sempre più spesso, con momenti di consulenza ed informazione al cliente, senza considerare che l'afflusso agli sportelli non è regolare, ma varia in base ai giorni ed agli orari.

Da questa impostazione emergono risultati precostituiti e del tutto fuori dalla realtà: 880 assistenti alla clientela in eccesso, esubero anche di gestori famiglie (il comunicato degli otto sindacati del primo tavolo, pudicamente, non fa cifre, ma ci risulta che l'azienda abbia parlato di 2.000!!!), parzialmente compensato da una carenza di gestori personal (ci risulterebbe di circa 700).

Ecco confezionati, insomma, circa 2.000 esuberi sulla rete, mentre la realtà dice cose del tutto diverse: sempre più spesso accade che vi siano filiali che restano chiuse per carenze di organico, mentre è ormai prassi abituale l'uso improprio di una "squadra sostituzioni" non dichiarata, attraverso frequenti prestiti di colleghi da una filiale all'altra. Che dire poi della quantità di ferie e permessi non fruiti (con corollario di pressioni improprie per "segnare tutte le ferie") e delle croniche carenze di formazione.

Non torneremo poi sui problemi, più volte denunciati, degli MTA che non tolgono lavoro (forse ne aggiungono) e dei disservizi relativi all'accentramento delle operazioni presso i back office.

Alla beffa di questi "calcoli" aziendali si aggiunge l'autentica provocazione dei 36 parametri di "sei ok", che, lo ricordiamo, impattano anche sul sistema incentivante.

La filosofia di questo marchingegno è quello di esercitare un controllo sempre più pressante  sull'operatività dei colleghi, dagli orari d'ingresso alle telefonate cui si risponde, dal numero di clienti incontrati alla lavorazione delle "campagne".

Ancora una volta ci troviamo di fronte ad una serie di provocazioni aziendali che richiedono un'adeguata risposta.

Sempre più spesso tra i lavoratori vediamo prevalere un atteggiamento di rassegnata passività: tutto questo fa il gioco dei vertici aziendali, ben consapevoli di poter agire impunemente perché sicuri di non trovare opposizione. Dopo quasi 4 anni dalla fusione e di calci sui denti ai lavoratori, i sindacati firmatutto non hanno mai proclamato un minuto di sciopero a livello generale ed hanno vanificato le lotte dei colleghi di Banca Depositaria firmando un accordo che prevede un possibile rientro dopo 7 anni!

 I lavoratori devono decidere se gli va bene continuare ad essere rappresentati da questi sindacati o se vogliono contribuire a costruire un'alternativa, iscrivendosi e partecipando attivamente alle iniziative del sindacato di base. A voi la scelta.

 

C.U.B.-S.A.L.L.C.A.
Gruppo Intesa Sanpaolo

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