Archivio Tematiche generali

TANTO I BANCARI SONO TUTELATI ED A LORO NON SUCCEDE

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Spesso tra i lavoratori di banche e assicurazioni si ritiene che gli scioperi più importanti siano quelli aziendali, poi vengono quelli di categoria e ultimi gli scioperi generali, considerati una perdita di tempo inutile.
Dobbiamo, invece, ricordarci che gli effetti delle politiche generali impattano, da sempre, anche sulla vita lavorativa quotidiana e sulle normative di categoria ed oggi questo è ancora più evidente. Il recente decreto, denominato Jobs Act, sul quale abbiamo già scritto, è molto fumoso e lascia le mani libere al governo su molte materie, ma alcuni punti sono sufficientemente chiari.
Uno di questi, il demansionamento con contestuale riduzione di stipendio, è richiesto con forza dall’Abi, come si può leggere nell’articolo uscito a suo tempo .
Il 14 novembre, per l’intera giornata, tutto il sindacalismo di base ha indetto lo sciopero generale per cambiare le politiche dell’attuale governo  

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JOBS ACT: L’UGUAGLIANZA SECONDO IL GOVERNO RENZI

Dopo tanti anni di ingiustizia sociale, finalmente il governo Renzi ha scoperto che ci sono lavoratori garantiti e lavoratori senza garanzie e ha deciso, attraverso il “Jobs Act”, di superare questo stato di disuguaglianza inaccettabile: via le garanzie per tutti!!

Il dibattito sulle tutele crescenti (ma non troppo) per i neoassunti è cascato ancora una volta sulla vecchia questione dell’art.18 e ancora una volta sta scadendo a livelli aberranti.
 
Si sostiene che per aumentare l’occupazione si deve…licenziare. Non aggiungiamo commenti, anche perchè nell’epoca delle guerre “umanitarie” la logica non è più di casa.

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1984 MINERS STRIKE

Il 1984 è l’anno del big strike, il grande sciopero dei minatori in Gran Bretagna, di cui ricorre il trentennale. Il governo Thatcher scelse di privatizzare il settore dell’energia e nel contempo di scardinare il potente movimento sindacale britannico, colpendo la categoria più forte…i minatori.

Per un intero anno, dal 6 marzo 1984 al 5 marzo 1985, migliaia di minatori gallesi e inglesi scioperarono per la difesa dei loro posti di lavoro, per impedire la chiusura delle miniere e per evitare lo stravolgimento della vita d’intere comunità, storicamente basate sull’attività mineraria.Fu uno scontro durissimo tra il governo del primo ministro Margaret Thatcher insieme alla National Coal Board (l’ente di controllo dell’industria carbonifera) da una parte e dall’altra la NUM-National Union of Mineworkers (il sindacato dei minatori britannici). Intere comunità, migliaia di famiglie arrivarono a soffrire letteralmente di fame e di freddo in seguito alla durezza e alla lunghezza dello sciopero, ma la maggioranza di loro tenne duro, tra pestaggi della polizia e continui arresti.

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IL SINDACATO DEVE FARE CONFLITTO E NON SOTTOGOVERNO

DA SEGRETERIA NAZIONALE

La dimensione quotidiana dell’intervento sindacale è così impegnativa da non lasciare il tempo per una riflessione più approfondita sulle trasformazioni storiche di questa attività. Invece dobbiamo pensare più spesso a come sono cambiate le organizzazioni sindacali dominanti, in questi anni, agli accordi che hanno siglato, a come hanno contribuito al deterioramento della situazione economica e sociale, a come hanno ridotto il mondo del lavoro.
E’ un processo che ci aiuta a ritrovare le ragioni ideali e concrete del nostro impegno.

Ospitiamo e diffondiamo quindi volentieri questo intervento di Giorgio Cremaschi : è un’analisi lucida (oseremmo dire spietata) di cosa sono oggi i sindacati maggioritari e cosa è necessario fare per uscire da questa situazione. Cremaschi è stato un dirigente importante della FIOM e della CGIL. La sua esperienza personale l’ha portato, ci sembra di poter dire, alla nostra stessa conclusione: le organizzazioni sindacali esistenti (CGIL compresa) non sono riformabili dall’interno, i militanti e i delegati che vogliono costruire un sindacato vero devono organizzarsi insieme, in modo diverso, per iniziare da capo.

CUB SALLCA E A.D.C.U. DI NUOVO IN PIAZZA PER LA CAUSA DI ENRICO CECI IN APPELLO

MARTEDI 18 MARZO, ORE 10, BOLOGNA, PIAZZA DEI TRIBUNALI

Siamo giunti all'ennesima manifestazione per chiedere giustizia per Enrico Ceci, dipendente di Banco Desio che aveva denunciato agli organi superiori della banca l'esistenza di pratiche illecite, con "buchi" nelle procedure antiriciclaggio e aiuti a clienti che intendevano evadere il fisco e portare illegalmente i propri soldi all'estero.

In tutta risposta la banca lo ha licenziato con motivazioni pretestuose.

Che le motivazioni siano pretestuose non lo diciamo noi, ma la stessa magistratura: è notizia del 24 gennaio scorso che il Gruppo Banco Desio ha patteggiato una sanzione di 1 milione e 200 mila euro al Tribunale di Roma.
Qualche mese prima, nel marzo 2013, Banca d'Italia aveva già sanzionato i vertici di Banco Desio per 360 mila euro a fronte di carenze nell'organizzazione, nella governance e nei controlli interni antiriciclaggio.

La vicenda ha trovato ampio riscontro nelle cronache giornalistiche, vista l'ormai sterminata pubblicistica sul caso che è andato in onda anche sulla trasmissione REPORT e sulla TV tedesca RTL.
Ora ci aspettiamo che  alla Corte d'Appello di Bologna venga finalmente fatta giustizia e che si  affermi una verità ampiamente riconosciuta in altre sedi.

CHIEDIAMO GIUSTIZIA LA CHIEDONO TUTTI I CITTADINI ONESTI

CARE DONNE CI STANNO FACENDO LA FESTA!!!

DA SEGRETERIANAZIONALE CUB-SALLCA

L'8 marzo non è una ricorrenza rituale, ma la commemorazione storica di un evento tragico. L'incendio di uno stabilimento operaio dove trovarono la morte decine di donne non è solo un residuo del passato, ma una realtà che grida vendetta nella cronaca quotidiana della modernità.
Questo non solo nei lontani paesi "emergenti", ma anche in "casa nostra" (come dimostra il recente episodio di Prato).
Riflettere sulla condizione femminile e sui problemi affrontati ogni giorno dalle donne che lavorano è un esercizio da praticare sempre, non solo in uno specifico giorno di marzo.
Buona lettura.


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VENERDI’ 18 OTTOBRE 2013 – SCIOPERO DEI SINDACATI DI BASE

PER UN PAESE MIGLIORE, UN FISCO PIU' GIUSTO, UN LAVORO PIU' FORTE.
E BANCHE MENO ARROGANTI!

Manifestazioni e cortei di Venerdì 18 ottobre 2013
Milano, Largo Cairoli, ore 9,30
Roma, Piazza Esedra, ore 10,00

Lo sciopero indetto dai sindacati di base per il 18 ottobre rappresenta un'importante iniziativa di lotta dopo una fase di grave arretramento nei rapporti di forza tra le parti sociali.
Il governo Letta trascina la sua traballante esistenza appoggiandosi ad un ampio schieramento politico, che ha come unica base comune quello di difendere i privilegi delle classi sociali più abbienti e nello stesso tempo attuare i precetti imposti dall'Europa. Tutto questo si traduce in provvedimenti inaccettabili, che proseguono le politiche di austerità e di massacro sociale dei governi precedenti e che colpiscono sempre e solo lavoratori e pensionati. (altro…)

UNA PROPOSTA DI LETTURA – ORIZZONTI DI GLORIA

Il dibattito sulla crisi economica e le politiche di austerità è molto vivace, soprattutto a sinistra.
Il contributo che pubblichiamo, elaborato a livello individuale da un dirigente della Cub-Sallca, va decisamente controcorrente rispetto alla teoria dominante.
Ha il merito di fornire una analisi approfondita della crisi, in particolare sull'euro e sul "caso italiano", nonchè di raccogliere una vasta documentazione probante.
Invitiamo a leggerlo con spirito critico e a farci avere considerazioni e commenti.

>>ORIZZONTI DI GLORIA

RAPPRESENTANZA SINDACALE, DEMOCRAZIA AL MACERO

DA SEGRETERIA NAZIONALE CUB SALLCA

Un commento della nostra Confederazione all'accordo del 31 luglio tra Cgil-Cisl-Uil e Confindustria sulla rappresentanza sindacale.
Un accordo che ha determinato numerosi commenti scandalizzati sull'ennesimo attacco alla democrazia sindacale, anche se lascerà abbastanza indifferenti i lavoratori bancari ed assicurativi visto che nei nostri settori è già così da tempo.
Si può anzi dire che quelle che erano anomalie dei nostri settori sono diventate regole generali.
L'accordo con Confindustria riprende molte parti delle regole introdotte con l'ultimo contratto del credito e non crediamo di dover aggiungere altro.

>> vai al sito Cub

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