Archivio SALLCA CUB - Page 46
Si è tenuta, nei giorni 27 e 30 maggio, l'Assemblea dei Delegati per l'approvazione del Bilancio 2007 del Fondo Pensioni Gruppo Sanpaolo Imi. L'assemblea è stata più movimentata del previsto ed ha visto emergere novità significative, che ci sembra importante portare all'attenzione di tutti gli iscritti del Fondo. Il Bilancio è disponibile nell'Intranet aziendale e consigliamo ai colleghi di prendere visione perlomeno della relazione introduttiva del Presidente, che riassume le principali innovazioni che sono state apportate al funzionamento del Fondo nel corso dell'anno appena trascorso. Com'è noto, l'introduzione anticipata della Legge 252/2005 (legge Maroni) e le delibere autonome del Fondo hanno portato ad alcuni importanti passaggi:
- l'introduzione di un comparto Garantito, finalizzato a garantire una prestazione in linea con il TFR
- l'introduzione di un comparto Monetario, più adatto alle esigenze dei colleghi più avversi al rischio o vicini, temporalmente, al riscatto della posizione previdenziale;
- una modesta revisione del comparto Difensivo con maggior contenuto azionario;
- la possibilità di detenere quote di almeno due comparti e di alimentarli con flussi contributivi diversificati (già utilizzata da oltre 2000 colleghi);
- il varo di una newsletter trimestrale via e-mail per fornire informazioni più puntuali agli iscritti;
- la possibilità di ottenere un'anticipazione pari al 30% dello zainetto, senza motivazione specifica, ampiamente sfruttata da oltre 900 colleghi per un totale di circa 70 milioni di euro.
Nel settore credito abbiamo già avuto modo di sperimentare alcune delle ipotesi che dovrebbero guidare la politica fiscale del governo e l'annunciata riforma del modello contrattuale proposta da Cgil-Cisl-Uil.
L'ultimo rinnovo contrattuale del contratto nazionale dei bancari ha visto, tra le altre cose, una modifica della base di calcolo del lavoro straordinario. Il risultato finale è che, prima, la maggiorazione della paga straordinaria era nell'ordine del 25%, mentre, dopo il rinnovo, si è quasi azzerata a poco più del 5%.
L'annunciata detassazione degli straordinari taglierà fuori buona parte della categoria, perché il limite di livello di reddito per beneficiare del provvedimento è troppo alto, ma è comunque interessante vedere la "partita di giro" che si innescherebbe nel nostro settore: le aziende risparmiano, il lavoratore (in parte) recupera, ma facendo pagare allo stato. E lo stato a chi farà pagare? Alle banche ed ai petrolieri cui verranno chiesti sacrifici? Non commentiamo neanche.
Tutto questo a prescindere da una valutazione generale sul fatto che incentivare gli straordinari produce un proporzionale effetto negativo su occupazione e sicurezza del lavoro. (altro…)
Dopo la vertenza sull'area Torino, costruita da otto sigle sindacali trattanti e culminata nello sciopero del 5 ottobre dell'anno scorso, era uscito un loro comunicato che rivendicava la promessa aziendale di 56 assunzioni di apprendisti e 55 assunzioni a tempo determinato e l'avvio di una commissione sulla sicurezza.
Basandoci su quei dati, avevamo provato a fare un po' di conti per capire se veramente si trattava del successo ventilato. Oggi questi conti ve li riproponiamo, con in più la possibilità di verificare se e come l'azienda abbia mantenuto le sue promesse.
Dobbiamo commentare l'ennesima situazione di disagio per la clientela della filiale di P. Massaua.
Rispetto all'anno passato siamo costretti a lavorare, in pratica, con tre persone in meno.
A questo taglio del personale si aggiunge la "politica" della banca, che privilegia l'operatività che può portare maggiori guadagni, mentre tutto il resto, come, ad esempio, ritirare una carta, fare una domiciliazione, per non parlare delle operazioni di cassa, viene considerato poco più che una perdita di tempo.
La riduzione di personale però sta creando un disservizio generalizzato, che investe ormai tutte le attività, comprese quelle considerate più "interessanti" dalla banca. (altro…)
Il costo della migrazione delle filiali ex-Intesa lo stanno pagando i lavoratori, i quali subiscono anche le ire, giustificate, della clientela.
Un "tranquillo giorno di migrazione" si è trasformato in un disastro.
La lettera inviata alla Responsabile di Area ed al Dirigente della Direzione Servizi Operativi mette in luce le gravi carenze organizzative durante il cambio di procedure.
Oltre a nuove assunzioni per colmare la carenza sempre più preoccupante degli organici, chiediamo di intervenire nello specifico attraverso alcune semplici misure finalizzate a consentire ai colleghi di affrontare tali situazioni con la consueta professionalità: aumento della formazione, allungamento del periodo di affiancamento, rafforzamento dell'help desk ed in generale delle strutture informatiche di supporto.
Intesa Sanpaolo premia i dipendenti: uno su mille ce la fa
Alcuni anni fa, quando Intesa era ancora Intesa, portammo come Cub-Sallca la banca in tribunale. Nel sistema incentivante del 2004 aveva esplicitamente scritto che il 25% dei dipendenti doveva vedersi assegnata una valutazione insufficiente, in modo da perdere il diritto al premio incentivante.
Il pretore ci diede ragione e ritenne inammissibile la disposizione aziendale, invitandola a ritirarla. Intesa fece buon viso e cattivo gioco, derubricando la direttiva a mera "indicazione statistica", in modo da guidare i direttori, con discreta ma insistente "persuasione morale", ad ottenere lo stesso risultato, lasciando a secco un buon quarto dei collaboratori.
Naturalmente il lupo perde il pelo, ma non il vizio, e visto che siamo in primavera, è ora di parlare nuovamente di premi e di incentivi. Entro giugno verrà distribuito il premio incentivante 2007. Il primo della nuova serie, quello unificato tra Intesa a Sanpaolo. Intanto è già in pista il sistema 2008, che si presenta proibitivo come il precedente.
Con la sigla dell'Accordo del 04/04/2008 tra Carige e i Sindacati Tradizionali aziendali si chiude un primo ciclo della vicenda che ha visto la cessione di 198 sportelli del gruppo Intesasanpaolo per disposizione dell'Antitrust (di cui 78 ceduti a Carige).
Come premessa, non possiamo che evidenziare come, sin dall'inizio delle trattative, siano state escluse le più elementari forme di democrazia (ovvero la convocazione di assemblee dei lavoratori per la costruzione di una piattaforma condivisa e votata).
Non possiamo inoltre che sottolineare come nelle trattative non siano mai state presenti né la richiesta della volontarietà del lavoratore alla cessione (diritto d'opzione), nè il tentativo di ottenere tutele occupazionali in capo al cedente e neppure una richiesta di indennizzo per il disagio che stanno vivendo i colleghi coinvolti nella cessione (queste richieste erano state formulate dai colleghi durante le Assemblee promosse dalla CUB Sallca).
Consiglio di Amministrazione – Quadri Direttivi e Aree Professionali | ||
5 | REY CINZIA (titolare) |
PICCININO AMALIA (supplente) |
E NESSUNA PREFERENZA AL BLOCCO (PER QUANTO MONCO),
ESPRESSIONE DI QUEI SINDACATI CHE COSI' BENE CI STANNO RAPPRESENTANDO.
La commedia del Fondo Esuberi in Intesa Sanpaolo viene seguita col fiato sospeso dai colleghi che agognano di "scivolare" e con perplessità dagli sventurati che devono rimanere in un'azienda sempre più allo sfascio.
In particolare, molti fanno fatica a capire perché prima l'azienda ha dichiarato che circa 2.000 adesioni al Fondo erano di troppo e, subito dopo, proclamato 2.500 esuberi.
Già il nostro precedente volantino (Fondo Esuberi: sia fatta la volontà dell'azienda) evidenziava l'errore iniziale di aver lasciato mani libere all'azienda nella gestione delle uscite. Garantiti volontarietà, incentivi ed una manciata di assunzioni, i sindacati firmatari dichiaravano di aver siglato dei grandi accordi, incuranti delle conseguenze di un pesante taglio degli organici in assenza dell'integrazione delle due banche e senza aver ancora avviato processi di migrazione.
Oggi sul Fondo Esuberi si gioca una partita delicata, i cui termini sfuggono ai lavoratori, ma che possono avere conseguenze rilevanti.
La recente migrazione delle filiali cedute da Intesa Sanpaolo a Cariparma ha determinato ulteriori criticità per la situazione lavorativa dei punti operativi in oggetto.
Le nuove procedure hanno rappresentato, in realtà, un netto arretramento dal punto di vista tecnologico ed operativo: allungamento dei tempi di quadratura, lungaggini burocratiche, macchinosità varie.
Ne hanno fatto le spese i colleghi, ma anche i clienti, che si ritrovano di fronte a disservizi quotidiani, accompagnati da aumenti di costi per molte operazioni (dalle carte alle cassette di sicurezza).
Incomprensibile è il ricorso all'uso dell'assegno bancario o circolare (emesso per se stessi e poi cambiato) per prelievi sopra 1.550 Euro. L'apertura di una nuova cassetta di sicurezza rappresenta un'autentica sciagura visti i tempi e le operazioni necessarie per farlo. Il sistema delle domiciliazioni ed autorizzazioni continuative è andato in crisi. (altro…)